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Emergenze epifaniche
Sei artisti, Carmine Cerbone, Ezio Colosimo, Ada Impallara, Venanzio
Manciocchi, Massimo Pompeo, Placido Scandurra, con un linguaggio diverso
solo tecnicamente, offrono al riguardante l’occasione di indagare spazi
inediti, indicibili e invisibili, che fanno appello a quel ‘sentire comune’,
che è dimensione, precaria e sospesa, propria dell’uomo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, Martedì
18 novembre 2003 alle ore 18,00 si inaugura la mostra di: Carmine Cerbone,
Ezio Colosimo, Ada Impallara, Venanzio Manciocchi, Massimo Pompeo, Placido
Scandurra dal titolo "Emergenze epifaniche " curata da Lucrezia Rubini.
L'evento sarà visitabile dal martedì al venerdì, dalle ore 17 alle 20, fino
al 5 dicembre 2003.
Sabato 29 novembre 2003, alle ore 18 performance di "Suoni e Parole " con il
poeta Franco Falasca e il chitarrista Antonio D'Augello nell'ambito della
manifestazione "studi aperti".
L'evento è il quarto appuntamento del ciclo Spazio Aperto, in cui diversi
critici presentano al pubblico differenti proposte, a costruire un'indagine
intorno alle sperimentazioni linguistiche e progettuali della
contemporaneità.
Sei artisti, Carmine Cerbone, Ezio Colosimo, Ada Impallara, Venanzio
Manciocchi, Massimo Pompeo, Placido Scandurra, con un linguaggio diverso
solo tecnicamente, offrono al riguardante l'occasione di indagare spazi
inediti, indicibili e invisibili, che fanno appello a quel 'sentire comune',
che è dimensione, precaria e sospesa, propria dell'uomo.
Ora attingono al primordiale totemico, come in Scandurra; ora ostentano
grafismi e ripetitività ossessionante di segni alfabetici non leggibili con
gli usuali strumenti logico-razionali, come in Colosimo; ora offrono un
percorso di ricerca dell'anima verticistico e tensivo, come in Pompeo; ora
pongono il segno-uomo sulla soglia, sospesa, tra un cielo-terra stratificato
e lacerato, come in Impallara; ora campiture apparentemente compatte fanno
emergere frammenti, che trapelano da piccole fessure, come in Manciocchi,
ora ci offrono installazioni abitate da oggetti del passato, ormai
inutilizzabili e di biciclette, che non ci porteranno più da nessuna parte,
come in Cerbone.
Eppure il senso di spaesamento che ci sembrerà cogliere in un primo momento,
ci offrirà motivo di riflessione e di riorientamento nel sé e nella realtà.
Solo andando oltre l'alfabeto convenzionale della realtà, infatti, potremo
interpretare epifanicamente quella stessa realtà e attingere a nuovi
alfabeti.
18 novembre 2003 alle ore 18,00 si inaugura la mostra di: Carmine Cerbone,
Ezio Colosimo, Ada Impallara, Venanzio Manciocchi, Massimo Pompeo, Placido
Scandurra dal titolo "Emergenze epifaniche " curata da Lucrezia Rubini.
L'evento sarà visitabile dal martedì al venerdì, dalle ore 17 alle 20, fino
al 5 dicembre 2003.
Sabato 29 novembre 2003, alle ore 18 performance di "Suoni e Parole " con il
poeta Franco Falasca e il chitarrista Antonio D'Augello nell'ambito della
manifestazione "studi aperti".
L'evento è il quarto appuntamento del ciclo Spazio Aperto, in cui diversi
critici presentano al pubblico differenti proposte, a costruire un'indagine
intorno alle sperimentazioni linguistiche e progettuali della
contemporaneità.
Sei artisti, Carmine Cerbone, Ezio Colosimo, Ada Impallara, Venanzio
Manciocchi, Massimo Pompeo, Placido Scandurra, con un linguaggio diverso
solo tecnicamente, offrono al riguardante l'occasione di indagare spazi
inediti, indicibili e invisibili, che fanno appello a quel 'sentire comune',
che è dimensione, precaria e sospesa, propria dell'uomo.
Ora attingono al primordiale totemico, come in Scandurra; ora ostentano
grafismi e ripetitività ossessionante di segni alfabetici non leggibili con
gli usuali strumenti logico-razionali, come in Colosimo; ora offrono un
percorso di ricerca dell'anima verticistico e tensivo, come in Pompeo; ora
pongono il segno-uomo sulla soglia, sospesa, tra un cielo-terra stratificato
e lacerato, come in Impallara; ora campiture apparentemente compatte fanno
emergere frammenti, che trapelano da piccole fessure, come in Manciocchi,
ora ci offrono installazioni abitate da oggetti del passato, ormai
inutilizzabili e di biciclette, che non ci porteranno più da nessuna parte,
come in Cerbone.
Eppure il senso di spaesamento che ci sembrerà cogliere in un primo momento,
ci offrirà motivo di riflessione e di riorientamento nel sé e nella realtà.
Solo andando oltre l'alfabeto convenzionale della realtà, infatti, potremo
interpretare epifanicamente quella stessa realtà e attingere a nuovi
alfabeti.
18
novembre 2003
Emergenze epifaniche
Dal 18 novembre al 05 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì, dalle ore 17 alle 20
Vernissage
18 Novembre 2003, ore 18