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Gemine Muse 2003 – Alfieri / Zangirolami
testo critico a cura di Giulio Lucente
I lavori dei due giovani artisti, Emiliano Alfieri e Diego Zangirolami, risultano in sintonia come linea espressiva, pur non essendosi accordati preventivamente, sebbene con direttrici contrapposte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alfieri ha analizzato l'opera del paliotto, il contesto storico e i suoi significati simbolici, ne ha studiato la composizione, lo ha destrutturato nelle sue componenti, e ha così focalizzato l'attenzione sul gioco ritmico delle mani dei santi e del Cristo in particolare. Ha estremizzato l'analisi delle componenti rimandandole al fruitore in una chiave contemporanea con un gioco di raffinata evoluzione scultorea a tutto tondo esaltando le potenzialità volumetriche di un'opera concepita come piatta e trasformandola in un elemento morbido, sinuoso nei volumi e nella forma.
Di contro Zangirolami sposta in chiave arcaica un concetto tutto contemporaneo, l'icona del successo, il mito contemporaneo ed effimero, tanto caro a certa cultura popolare e populista e contrappone alla figura del calciatore o del divo quello che nel medioevo poteva anzi doveva essere il modello di ispirazione, il cavaliere, il santo e il martire. Costruisce, con sapiente uso della grafica computerizzata, "un album di figurine" che viene abbandonato su un tavolaccio a disposizione di chiunque voglia sfogliarlo e confrontare la portata dei valori di allora con quelli che abbiamo assurto ad icona contemporanea e valutare quali siano i più edificanti.
L'allestimento è poi completato con un grande pannello, frutto di una elaborazione computerizzata, che funge da grande affresco sempre secondo la linea operativa secondo la quale ciò che è antico viene trasformato in contemporaneo con l'ausilio di tecniche che non siano per forza quelle tradizionali.
In definitiva i lavori degli artisti si pongono in un'ottica non di reprise o di un d'apres ma di un chiaro ed inequivocabile percorso contemporaneo di creazione di un'opera d'arte con gli strumenti di cui al momento disponiamo e di una forma mentis in continua evoluzione verso la creazione di opere d'arte figlie del tempo.
Di contro Zangirolami sposta in chiave arcaica un concetto tutto contemporaneo, l'icona del successo, il mito contemporaneo ed effimero, tanto caro a certa cultura popolare e populista e contrappone alla figura del calciatore o del divo quello che nel medioevo poteva anzi doveva essere il modello di ispirazione, il cavaliere, il santo e il martire. Costruisce, con sapiente uso della grafica computerizzata, "un album di figurine" che viene abbandonato su un tavolaccio a disposizione di chiunque voglia sfogliarlo e confrontare la portata dei valori di allora con quelli che abbiamo assurto ad icona contemporanea e valutare quali siano i più edificanti.
L'allestimento è poi completato con un grande pannello, frutto di una elaborazione computerizzata, che funge da grande affresco sempre secondo la linea operativa secondo la quale ciò che è antico viene trasformato in contemporaneo con l'ausilio di tecniche che non siano per forza quelle tradizionali.
In definitiva i lavori degli artisti si pongono in un'ottica non di reprise o di un d'apres ma di un chiaro ed inequivocabile percorso contemporaneo di creazione di un'opera d'arte con gli strumenti di cui al momento disponiamo e di una forma mentis in continua evoluzione verso la creazione di opere d'arte figlie del tempo.
08
novembre 2003
Gemine Muse 2003 – Alfieri / Zangirolami
Dall'otto novembre 2003 all'undici gennaio 2004
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
CRIPTA E MUSEO DI SANT’ANASTASIO
Asti, Corso Vittorio Alfieri, 365/A, (Asti)
Asti, Corso Vittorio Alfieri, 365/A, (Asti)
Sito web
www.giovaniartisti.it/Gm/2003/home.htm
Autore
Curatore