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Pablo Echaurren
In questa nuova personale è stata privilegiata l’attuale produzione pittorica di Echaurren attraverso una selezione di quadri recentissimi di grande formato che rappresentano un’ulteriore evoluzione del linguaggio espressivo dell’artista.
Comunicato stampa
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ricerca di Pablo Echaurren è basata sulla contaminazione linguistica che coinvolge marcatamente molteplici ambiti della cultura visiva come il cinema, contesti mediatici e tecnologici, produzioni underground, atmosfere psichedeliche, musica, fumetto, graffiti e anche storia dell'arte (Espressionismo, Futurismo, Dadaismo, sperimentazioni Optical Art...). Questo approfondito lavoro di analisi, reinterpretazione e nuova formalizzazione adottata da Echaurren ha dato luogo, nel corso degli anni, a diffusi interventi artistici (tele, disegni, grafiche, collage, ceramiche, illustrazioni, manifesti, libri, biglietti per concerti, T-shirt, collaborazioni a giornali e riviste....) che la Galleria Mascherino ha in più occasioni proposto al pubblico attraverso numerose mostre collettive e personali dell'artista, al fine di evidenziare quanto il suo lavoro di ricontestualizzazione abbia preceduto e spesso influenzato quello di artisti delle successive generazioni.
In questa nuova personale è stata privilegiata l’attuale produzione pittorica di Echaurren attraverso una selezione di quadri recentissimi di grande formato che rappresentano un'ulteriore evoluzione del linguaggio espressivo dell'artista. Sono realizzati importando nel quadro la tecnica di un certo disegno graffitistico contaminato con più remote derivazioni dalle grottesche antiche e imponendo a questa miscelazione una vitalità segnica che porta in sé echi di espressionismo astratto. La composizione che ne deriva, solo apparentemente essenziale, rivela una complessità compositiva straordinaria, di grande impatto visivo e forza comunicativa intensificata da un cromatismo deciso e lisergico e da schizzi e colature di colore improvvisi.
PABLO ECHAURREN di Barbara Martusciello
L'attività artistica di Pablo Echaurren è "seminale, diffusa, popolare, orizzontale": si estende infatti alla realizzazione di quadri, di collage, ceramiche, vetrate, illustrazioni, fumetti, copertine di libri e dischi, orologi Swatch, T-shirt, tarsie in stoffa, di un partito politico virtuale con il nome Partito del Tubo, con Giuseppe Tubi, e arriva alla collaborazione a moltissimi giornali e riviste e a un'imponente pubblicazione libraria.
Questa attitudine a una sorta di democratizzazione dell'arte di storica memoria, come ci hanno insegnato i Futuristi, è sempre caratterizzata nel lavoro di Echaurren dalla contaminazione linguistica e coinvolge marcatamente molteplici ambiti della cultura non solo visiva: cinema, contesti mediatici e tecnologici, underground, atmosfere psichedeliche, fumetto, graffiti, ambiti musicali rock e punk e anche storia dell'arte (Espressionismo, Futurismo, Dadaismo, altre avanguardie e sperimentazioni). In questo procedere di Echaurren, lontano da qualsiasi intento citazionista, c'è una forte volontà di reinterpretazione di tutti i linguaggi che egli usa nel quadro; per fare un esempio, nelle grandi tele della sua più recente produzione qui in mostra guarda alle grottesche antiche rielaborandone il segno e miscelandolo con un certo azionismo pittorico che gioca sia con l'Espressionismo astratto che con la vitalità sotterranea dell'arte di frontiera. Questi e tutti i suoi legami visivi e culturali richiamati nel quadro, che riassumono i suoi interessi e il proprio background, riflettono sempre su riferimenti propri dell'arte e sui relativi codici formali e strutturali. In questo impianto estetico e concettuale il contenuto narrativo, per quanto forte e coinvolgente, è secondario rispetto al percorso linguistico che lo sostanzia.
Nel suo lungo lavoro, e ancor più nell'ultima produzione oggetto di questa mostra, la forma è marcatamente contenuto e si propone in modo apparentemente semplice, con un'impressione ludica dovuta all'uso dei colori accattivanti, contrastati e brillanti, all'intricarsi delle strutture compositive e alla scelta dei soggetti. I quadri si caratterizzano per una straordinaria forza comunicativa, essenziale, immediata, tracciata da un segno che non si limita a organizzare la composizione, a tracciarne i contorni, ma si fa necessario, elemento portante, non solo scheletro ma corpo. Mediante questo segno realizza quadri che rimandano all'idea della serialità ma immediatamente contraddicendola: i suoi elementi figurati, infatti, non sono moduli uguali tra loro che si ripetono, quasi a creare una texture, ma hanno ognuno una propria singolarità e caratteristiche distintive uniche; ogni tassello visivo si lega a quelli vicini per sovrapposizione, arretramento, consequenzialità, inglobamento e persino filiazione, creando sempre nuove immagini con un criterio metamorfico e labirintico. L'effetto ritmico che se ne ricava è velocissimo, dinamico, pulsante: manifesto recupero e uso, riveduto e corretto, di concetti di futuristica memoria portati nell'era della Rete, dominata da un'ancor più accelerata e simultanea velocità, seppur virtuale, come l'ubiquità. Così organizzate, le sue composizioni danno vita a paesaggi funambolici, animali di ogni tipo, da quelli più familiari a strani mutanti e esseri preistorici; a corpi in tensione, a volti grotteschi simili a mascheroni inquietanti o irriverenti, a bizzarri personaggi rabbiosi, insolenti o sorridenti, a simboli reali e immaginari, a oggetti d'uso quotidiano resi protagonisti... Un campionario di immagini, questo, che deriva dall'ampio spettro di modelli culturali e visivi a cui Echaurren ama riferirsi.
Tanto quanto Marinetti era interessato, con le sue parole in libertà, alla ricerca e al sovvertimento della struttura formale del linguaggio, aprendo la strada alla tecnica del cut up di Burroughs, così Echaurren è interessato a una simile ricerca linguistica nei suoi quadri; il suo procedere artistico non si limita alla contaminazione ma si estende alla creazione di un nuovo alfabeto per una nuova lingua precedendo e spesso influenzando il lavoro di artisti delle successive generazioni.
Barbara Martusciello
In questa nuova personale è stata privilegiata l’attuale produzione pittorica di Echaurren attraverso una selezione di quadri recentissimi di grande formato che rappresentano un'ulteriore evoluzione del linguaggio espressivo dell'artista. Sono realizzati importando nel quadro la tecnica di un certo disegno graffitistico contaminato con più remote derivazioni dalle grottesche antiche e imponendo a questa miscelazione una vitalità segnica che porta in sé echi di espressionismo astratto. La composizione che ne deriva, solo apparentemente essenziale, rivela una complessità compositiva straordinaria, di grande impatto visivo e forza comunicativa intensificata da un cromatismo deciso e lisergico e da schizzi e colature di colore improvvisi.
PABLO ECHAURREN di Barbara Martusciello
L'attività artistica di Pablo Echaurren è "seminale, diffusa, popolare, orizzontale": si estende infatti alla realizzazione di quadri, di collage, ceramiche, vetrate, illustrazioni, fumetti, copertine di libri e dischi, orologi Swatch, T-shirt, tarsie in stoffa, di un partito politico virtuale con il nome Partito del Tubo, con Giuseppe Tubi, e arriva alla collaborazione a moltissimi giornali e riviste e a un'imponente pubblicazione libraria.
Questa attitudine a una sorta di democratizzazione dell'arte di storica memoria, come ci hanno insegnato i Futuristi, è sempre caratterizzata nel lavoro di Echaurren dalla contaminazione linguistica e coinvolge marcatamente molteplici ambiti della cultura non solo visiva: cinema, contesti mediatici e tecnologici, underground, atmosfere psichedeliche, fumetto, graffiti, ambiti musicali rock e punk e anche storia dell'arte (Espressionismo, Futurismo, Dadaismo, altre avanguardie e sperimentazioni). In questo procedere di Echaurren, lontano da qualsiasi intento citazionista, c'è una forte volontà di reinterpretazione di tutti i linguaggi che egli usa nel quadro; per fare un esempio, nelle grandi tele della sua più recente produzione qui in mostra guarda alle grottesche antiche rielaborandone il segno e miscelandolo con un certo azionismo pittorico che gioca sia con l'Espressionismo astratto che con la vitalità sotterranea dell'arte di frontiera. Questi e tutti i suoi legami visivi e culturali richiamati nel quadro, che riassumono i suoi interessi e il proprio background, riflettono sempre su riferimenti propri dell'arte e sui relativi codici formali e strutturali. In questo impianto estetico e concettuale il contenuto narrativo, per quanto forte e coinvolgente, è secondario rispetto al percorso linguistico che lo sostanzia.
Nel suo lungo lavoro, e ancor più nell'ultima produzione oggetto di questa mostra, la forma è marcatamente contenuto e si propone in modo apparentemente semplice, con un'impressione ludica dovuta all'uso dei colori accattivanti, contrastati e brillanti, all'intricarsi delle strutture compositive e alla scelta dei soggetti. I quadri si caratterizzano per una straordinaria forza comunicativa, essenziale, immediata, tracciata da un segno che non si limita a organizzare la composizione, a tracciarne i contorni, ma si fa necessario, elemento portante, non solo scheletro ma corpo. Mediante questo segno realizza quadri che rimandano all'idea della serialità ma immediatamente contraddicendola: i suoi elementi figurati, infatti, non sono moduli uguali tra loro che si ripetono, quasi a creare una texture, ma hanno ognuno una propria singolarità e caratteristiche distintive uniche; ogni tassello visivo si lega a quelli vicini per sovrapposizione, arretramento, consequenzialità, inglobamento e persino filiazione, creando sempre nuove immagini con un criterio metamorfico e labirintico. L'effetto ritmico che se ne ricava è velocissimo, dinamico, pulsante: manifesto recupero e uso, riveduto e corretto, di concetti di futuristica memoria portati nell'era della Rete, dominata da un'ancor più accelerata e simultanea velocità, seppur virtuale, come l'ubiquità. Così organizzate, le sue composizioni danno vita a paesaggi funambolici, animali di ogni tipo, da quelli più familiari a strani mutanti e esseri preistorici; a corpi in tensione, a volti grotteschi simili a mascheroni inquietanti o irriverenti, a bizzarri personaggi rabbiosi, insolenti o sorridenti, a simboli reali e immaginari, a oggetti d'uso quotidiano resi protagonisti... Un campionario di immagini, questo, che deriva dall'ampio spettro di modelli culturali e visivi a cui Echaurren ama riferirsi.
Tanto quanto Marinetti era interessato, con le sue parole in libertà, alla ricerca e al sovvertimento della struttura formale del linguaggio, aprendo la strada alla tecnica del cut up di Burroughs, così Echaurren è interessato a una simile ricerca linguistica nei suoi quadri; il suo procedere artistico non si limita alla contaminazione ma si estende alla creazione di un nuovo alfabeto per una nuova lingua precedendo e spesso influenzando il lavoro di artisti delle successive generazioni.
Barbara Martusciello
08
novembre 2003
Pablo Echaurren
Dall'otto novembre al 20 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA MASCHERINO
Roma, Via Del Mascherino, 24, (Roma)
Roma, Via Del Mascherino, 24, (Roma)
Orario di apertura
dalle 16.30 alle 19.30 (escluso lunedì e festivi)
Vernissage
8 Novembre 2003, ore 18,30