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Omaggio alla Pittura Emiliana – Dipinti dal XVI al XIX secolo
Esclusiva la presenza di artisti emiliani o comunque attivi in Emilia, i cui nomi, non sempre noti al pubblico più vasto, sono al contrario assai apprezzati in ambito collezionistico. La mostra si rivela quindi un¹occasione per presentare ai visitatori le opere di artisti meno famosi ma di grande spessore qualitativo.
Comunicato stampa
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Fra i dipinti più antichi e importanti si segnala il Ritratto di letterato nel suo studio, del bolognese Prospero Fontana, impostato sui parametri di un¹eleganza austera che rivela in pieno il talento dell¹artista in questo genere. Non meno interessante è L¹orazione nell¹orto di Denys Calvaert, un fiammingo a lungo attivo a Bologna dove aprì una frequentatissima scuola: al suo piccolo rame spetta pertanto il compito di documentare l¹originalità della pittura tardo manierista sul finire del XVI secolo. Contemporanea all¹opera di Calvaert, ma sul versante ferrarese, è la Deposizione di Domenico Monio, che rinnova gli umori della grande tradizione locale sulle novità bolognesi. Si ricordano fra gli artisti di maggiore rilievo il parmense Sisto Badalocchi, presente con un opera assai singolare e disinvoltamente scherzosa, e la bolognese Elisabetta Sirani, la cui sensibilità classicista e la bella materia cromatica si rivelano appieno nella tela con San Giovanni Battista. Il Settecento è documentato al meglio dalle loro opere di Ercole Graziani, Giuseppe Carlo Perdetti, Giuseppe Marchesi detto ³il Sansone², Nicola Bertuzzi, detto ³l¹Anconitano², e Giuseppe Varotti: presenti con importanti quadri di figura, mostrano bene la complessa varietà di quel secolo che passa dalla tradizione franceschinianaalle novità Obarocchette¹ di Bigari.
Forte del successo ottenuto nelle precedenti edizioni dalla cosiddetta pittura di genere, la mostra non trascura il paesaggio e la natura morta, riflettendo l¹interesse che gli studi scientifici più aggiornati stanno dedicando a questi soggetti. Due tele documentano queste aperture, l¹una del bresciano Giuseppe Zola, elegante paesaggista a lungo attivo a Ferrara, e l¹altra di un misterioso anonimo, di recente avvistato dalla critica, noto come ³Pseudo-Vitali².
A chiusura del percorso della mostra campeggia una grande tela dell¹accademico Luigi Masetti, databile nella seconda metà dell¹Ottocento, raffigurante Guido Reni che dipinge la Madonna della chiesa di San Bartolomeo, è esemplare della migliore cultura accademica bolognese e si sofferma ad esaltare la figura di Guido Reni e a ripensare la sua opera, un mito di perfezione inarrivabile: un dipinto pertanto di forte significato simbolico, che coonclude la lunga parabola di felsina pittrice evocandone con romantica nostalgia il suo culmine pittorico.
La presentazione delle opere nel catalogo, curato dal prof. Daniele Benati, è affidata ad alcuni dei maggiori specialisti dei vari settori.
Forte del successo ottenuto nelle precedenti edizioni dalla cosiddetta pittura di genere, la mostra non trascura il paesaggio e la natura morta, riflettendo l¹interesse che gli studi scientifici più aggiornati stanno dedicando a questi soggetti. Due tele documentano queste aperture, l¹una del bresciano Giuseppe Zola, elegante paesaggista a lungo attivo a Ferrara, e l¹altra di un misterioso anonimo, di recente avvistato dalla critica, noto come ³Pseudo-Vitali².
A chiusura del percorso della mostra campeggia una grande tela dell¹accademico Luigi Masetti, databile nella seconda metà dell¹Ottocento, raffigurante Guido Reni che dipinge la Madonna della chiesa di San Bartolomeo, è esemplare della migliore cultura accademica bolognese e si sofferma ad esaltare la figura di Guido Reni e a ripensare la sua opera, un mito di perfezione inarrivabile: un dipinto pertanto di forte significato simbolico, che coonclude la lunga parabola di felsina pittrice evocandone con romantica nostalgia il suo culmine pittorico.
La presentazione delle opere nel catalogo, curato dal prof. Daniele Benati, è affidata ad alcuni dei maggiori specialisti dei vari settori.
08
novembre 2003
Omaggio alla Pittura Emiliana – Dipinti dal XVI al XIX secolo
Dall'otto novembre 2003 al 31 gennaio 2004
Location
GALLERIA D’ARTE FONDANTICO
Bologna, Via De' Pepoli, 6/E, (Bologna)
Bologna, Via De' Pepoli, 6/E, (Bologna)
Orario di apertura
ore 10.00 - 12.30; 16.00 - 19.30; chiuso giovedì pomeriggio e domenica
Vernissage
8 Novembre 2003, ore 17.00