Il giorno 5 novembre 2003 alle ore 18,00, nei locali del Cams dell’Università della Calabria di Cosenza, ci sarà l’inaugurazione di una Mostra di Salvatore Anelli dal titolo Zoogenesi. Il catalogo-invito contiene uno scritto di Paolo Aita.
Nella pur ricca attività culturale promossa all’interno del Campus di Arcavacata, è mancata sinora un’iniziativa qualificata e costante che riguardi le arti visive. Per iniziativa del Cams, molto si è fatto soprattutto in campo teatrale e musicale. Di più e meglio si potrà fare quest’anno con i nuovi spazi messi a disposizione delle attività del Cams nell’Area Polifunzionale, che includono un anfiteatro all’aperto e un piccolo teatro al chiuso. Negli altri ambienti disponibili – gli stessi nei quali era ospitata un tempo la Biblioteca Tarantelli – si è pensato di dar vita all’esperimento che abbiamo denominato “Filobus. Percorsi nell’arte contemporanea”. Si tratta di una rassegna di arti visive, che si propone il duplice scopo di attrarre all’Università il meglio della creatività artistica calabrese e di far circolare anche in Calabria esperienze significative dell’arte contemporanea nate ed elaborate altrove.
In questa prima mostra dell’artista Salvatore Anelli, dal titolo Zoogenesi (catalogo Le Nuvole di Cosenza), la superficie e i segni diventano materia di corpi che si materializzano nello spazio.
Il recente lavoro, in acrilico, su carta di grande formato, costituisce per Salvatore Anelli il fulcro della mostra, nel senso che elabora la scultura come motivo del quadro. La solidità dei corpi intessuti di materiale povero vengono idealmente interrotti e posti in dubbio proprio dall’interpretazione della pittura, la cui fluidità sulla carta non è altro che superficie.
E dalla superficie priva di colore in forma rarefatta fuoriescono forme in evoluzione, che si materializzano in elementi filiformi (dactulio) che assorbono in alcuni casi lo spazio di un supporto bidimensionale e in altro l’ambiente in cui si collocano.
L’effetto è da un lato di singolare eleganza visiva e dall’altro di indubbia efficacia straniante, tanto che in definitiva questi elementi filiformi sono portatori di qualche altro nuovo significato.
Presenze primarie di forma e materia, di ordine e disordine, di casualità e intenzionalità.