La mostra, composta da tele dipinte ad olio di grande formato realizzate nel periodo che va dal 2002 a fine 2003, ritraggono volti in primo piano di giovani ed adulti vicini all’artista: amici, parenti, conoscenti.
I volti di Daniela Montanari si accostano allo spettatore in maniera talmente diretta che la loro insicurezza è leggibile nei volti e nello sguardo del soggetto ritratto, lasciando immagini che spesso turbano e che ci sovrastano a causa dell’estesa superficie della tela.
Attraverso un taglio fotografico, dal quale l’artista parte, si arriva all’immagine composta sul quadro: all’origine c’è un lavoro di avvicinamento al soggetto, poi molteplici scatti fotografici, dalla figura intera al particolare, fino al singolo centimetro di pelle che personalizza il ritratto. In studio le fotografie vengono accostate, sovrapposte, affiancate, il tutto per avere una visione completa e dettagliata del volto, della fisiognomica, del carattere introspettivo e intimo del soggetto.
L’accurata (ma mai eccessiva) lenticolarità nel dipingere, il rapporto 3:1 fra l’opera e il fruitore, lo sguardo a volte invadente, a volte restio estraneo indifferente, porta ad essere suggestionati non tanto dal volto, ma dalle intenzioni, dal carattere e dal pathos della persona ritratta.


Nata nel 1971 a Varese, Daniela Montanari consegue nel 1995 la laurea in architettura, con specializzazione in Tutela e Recupero del Patrimonio Storico e Architettonico presso il Politecnico di Milano.
Dal 2001 abbandona la progettazione architettonica per dedicarsi esclusivamente alla pittura conducendo una ricerca incentrata prevalentemente sul ritratto.