Nato a Messina il 19 febbraio 1942 e attivo a Roma dal 1961, Sigfrido Oliva è pittore e acquafortista fra i più apprezzati della sua generazione. Non a caso della sua opera si sono occupati autorevoli studiosi e critici d'arte. La mostra odierna, curata dal gallerista Marco Pezzali, ripercorre temi cari all'artista, quali vedute di Roma, figure e nature morte. Sono, come sempre, opere dove la ricerca pittorica di Oliva, condotta con magistrale impegno, si riconferma nella qualità atmosferica della luce, grazie anche alla sua tavolozza tonale e a un chiaroscuro graduale the ammorbidisce i contorni delle figure.
Da questa ricerca cromatica e luministica nascono quadri come "Luce e ombre a Ponte Cavour", un dipinto di grandi dimensioni e condotto con inedito rigore tecnico: un quado notevole, non solo per le dimensioni, ma anche per il taglio prospettico e per la resa atmosferica.
Non meno importanti sono le altre opere con cupole barocche e terrazzi che si affacciano sul Tevere tra riflessi d'acqua e di cielo, dove il cromatismo ha un suo equilibrio tonale e comunque mai stridente. Ed ancora fanno parte della mostra nature morte, fiori, volti di adolescenti immersi nella stessa luce the esalta un turchese, un rosa pallido o un grigio perlaceo.