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Habitat
Habitat è un progetto di ampio respiro poetico che ha coinvolto sette persone dai differenti trascorsi poetici, alcuni relativi all’ambito dell’arte, altri a quello dell’architettura. Il progetto è stato inteso come un dialogo interdisciplinare e poli-localizzato, nel quale gli autori sono stati invitati ad una riflessione poetica sull’abitare.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Attraverso lo sviluppo corale del progetto è stato possibile attraversare i temi dell’abitare con occhi molteplici, derivanti da strategie poetiche caratterizzate da una determinante interdisciplinarità.
Le poetiche dell’arte e dell’architettura si sono confrontate dialogicamente a partire da una consapevolezza diffusa tra le persone coinvolte nel progetto. Esse non possono più rimanere confinate nel proprio specifico ambito: l’arte è uscita dalla storicizzata inutilità del proprio recinto estetico, essa è divenuta effettivamente ragione d’essere dell’uomo, qualcosa di cui l’uomo non può più fare a meno; l’architettura, dal canto suo, ha compreso di non poter più intendere l’umano come un modello standardizzato di necessità e di misura. L’uomo è mutato, e continua a cambiare secondo una curva esponenziale. L’architettura intende, oggi, mutare con l’uomo, ovvero essere effettivamente un’entità in grado di dialogare con l’umano, istante dopo istante. Arte ed architettura ruotano dunque attorno al nucleo dell’umano come una stella binaria. Queste le ragioni profonde che hanno animato il progetto di Habitat, portandolo a confrontarsi con il rapporto che, oggi, l’uomo può avere con il mondo. In definitiva Habitat riconosce, pur nella densità dimensionale di un’abitazione, la propria tensione verso il politico. In altri termini Habitat intende dichiarare, in un piccolo spazio poetico, la possibilità di un progetto per il mondo e per i propri abitanti, il politico, appunto.
Habitat si svolgerà come una mostra/evento nel corso della quale i visitatori saranno chiamati ad uscire dalle logiche della spettacolarizzazione dell’estetico per entrare, invece, in quelle della partecipazione. Il visitatore diventerà abitante di una zona temporaneamente occupata dall’arte, un nucleo di imprevedibilità nel quale ciascun abitante darà il proprio senso all’evento.
Le poetiche dell’arte e dell’architettura si sono confrontate dialogicamente a partire da una consapevolezza diffusa tra le persone coinvolte nel progetto. Esse non possono più rimanere confinate nel proprio specifico ambito: l’arte è uscita dalla storicizzata inutilità del proprio recinto estetico, essa è divenuta effettivamente ragione d’essere dell’uomo, qualcosa di cui l’uomo non può più fare a meno; l’architettura, dal canto suo, ha compreso di non poter più intendere l’umano come un modello standardizzato di necessità e di misura. L’uomo è mutato, e continua a cambiare secondo una curva esponenziale. L’architettura intende, oggi, mutare con l’uomo, ovvero essere effettivamente un’entità in grado di dialogare con l’umano, istante dopo istante. Arte ed architettura ruotano dunque attorno al nucleo dell’umano come una stella binaria. Queste le ragioni profonde che hanno animato il progetto di Habitat, portandolo a confrontarsi con il rapporto che, oggi, l’uomo può avere con il mondo. In definitiva Habitat riconosce, pur nella densità dimensionale di un’abitazione, la propria tensione verso il politico. In altri termini Habitat intende dichiarare, in un piccolo spazio poetico, la possibilità di un progetto per il mondo e per i propri abitanti, il politico, appunto.
Habitat si svolgerà come una mostra/evento nel corso della quale i visitatori saranno chiamati ad uscire dalle logiche della spettacolarizzazione dell’estetico per entrare, invece, in quelle della partecipazione. Il visitatore diventerà abitante di una zona temporaneamente occupata dall’arte, un nucleo di imprevedibilità nel quale ciascun abitante darà il proprio senso all’evento.
25
ottobre 2003
Habitat
Dal 25 ottobre al 02 novembre 2003
Location
ZEROUNO ARTE CONTEMPORANEA
Bagnacavallo, Via Vincenzo Bellini, 6/a, (Ravenna)
Bagnacavallo, Via Vincenzo Bellini, 6/a, (Ravenna)
Orario di apertura
Visite su appuntamento chiamando al numero 347.4781508.
Vernissage
25 Ottobre 2003, ore 18.30