L'evento è il terzo appuntamento del ciclo Spazio Aperto , in cui vari critici presentano al pubblico proposte artistiche differenti, per indagare intorno alle ricerche linguistiche e progettuali della contemporaneità.



Nazareno Luciani, artista marchigiano, si distanzia dal coro creativo perseguendo una stilistica propria. L'atto artistico è esperienza di vita, ma allo stesso tempo esperienza conoscitiva: l'opera diventa un luogo di analisi e di revisione della sua contemporaneità. II tratto ha un sapore fortemente informale, è fatto di linee, di inserimenti materici, di variazioni e gradazioni cromatiche che definiscono i confini di uno spazio estraneo alla nostra capacità percettiva: il luogo della sua mente. Lo spirito creativo è l'unica guida dell'artista, è il ritmo frenetico di una mano che si muove nello spazio. Paesaggi mentali su cui corrono i misteri della sua fantasia, le sue ossessioni, i suoi sogni le sue paure. Le opere sono la descrizione della realtà parallela in cui si estrinseca a pieno la sua forte dimensione immaginativa. In Luciani è più che mai difficile ed allo stesso tempo sbagliato scindere i vari soggetti che compongono l'atto creativo. L'uomo reale, inserito nella quotidianità, l'artista che medita alla realizzazione, la mano che crea, sono entità inscindibili l'una dalle altre, sono parte dello stesso e unico soggetto che fa della pittura l'autobiografia della propria esistenza.