Davide Minghini, il primo fotografo che ritrarre Rimini dall’aeroplano agli inizia degli anni Trenta, fu fotocronista de “Il Resto del Carlino” dal dopoguerra fino alla scomparsa nel 1987.

Sono circa mezzo milione le immagini che gli eredi hanno inteso lasciare al Comune e che la Biblioteca civica Gambalunga ha ordinato e sta catalogando e digitalizzando per la loro consultazione in rete. Queste operazioni si realizzano in stretta collaborazione con l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, la cui Soprintendenza bibliografica che ha specifica e sperimentata competenza nel trattamento culturale e scientifico della fotografia.

L’ingente patrimonio lasciato da Minghini ci consegna una documentazione vastissima sulla città e sugli aspetti spesso noti, ma anche curiosi o inediti ascrivibili al suo ruolo di capitale internazionale delle vacanze; tuttavia di queste suggestioni legate alla cronaca, o alla storia, si darà conto in una mostra futura, successiva al completamento del lavoro di analisi del materiale. Con questa iniziativa, invece, si intende recare omaggio al Minghini fotografo per sé, o per una ristretta cerchia di estimatori, fra i quali non poteva mancare Federico Fellini, del quale Rimini celebra il decimo anniversario della scomparsa. Per Amarcord il fotografo riminese realizzò scatti di luoghi e di volti in città e ritratti dal set a Cinecittà.
Dunque una mostra bipartita, circa 150 fotografie raggruppate sotto due titoli, Diario sentimentale di un riminese e Per il film e corredata del catalogo a cura di Oriana Maroni con la collaborazione di Nadia Bizzocchi, edito dall’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna nella collana “Immagini e documenti” che contiene contributi, oltre che delle curatrici, di Sergio Zavoli, Riccardo Vlahov, Piero Meldini, Silvano Cardellini, Liliano Faenza, Giorgio Conti, Ferruccio Farina, Sandro Bernardi, Antonio Costa, Gianfranco Miro Gori, Paolo Zanfini, Ennio Cavalli.