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Dario Treves
una cinquantina di dipinti e opere su carta realizzate dal Maestro torinese tra il 1927 e il 1978: composizioni a tema, figure, modelle, ritratti, fiori e nature morte provenienti dal Petit Palais di Ginevra e da collezioni private italiane.
Comunicato stampa
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Dopo i successi di critica e pubblico riscontrati a Biella nei mesi estivi, la mostra “Il corpo e l’ombra nell’opera di Dario Treves” Dipinti e opere su carta dal 1927 al 1978, curata dal Prof. Floriano De Santi, sarà allestita a Sora (15 ottobre – 12 novembre), Veroli (15 novembre – 19 dicembre), Alatri (23 Dicembre – 25 Gennaio) e Cassino (2- 28 Febbraio 2004), grazie all’organizzazione della Fondazione Umberto Mastroianni e all’interessamento delle autorità locali.
Dario Treves, nato a Torino nel 1907 da una famiglia ebraica della borghesia intellettuale e imprenditoriale, è un importante esponente dell’arte italiana del Novecento, figura artistica e culturale di grande rilievo. Amico di Pavese, Bobbio e Gualino, Treves si è formato nei dinamici anni del primo Novecento, frequentando i giovani che avrebbero segnato la vita culturale, artistica e intellettuale del Paese. Cresciuto alla scuola piemontese di Guarlotti, Delleani, Pelizza da Volpedo e vissuto pittoricamente nell’ambiente dei Sei di Torino, l’artista piemontese non si è mai legato ad una corrente artistica in particolare sviluppando uno stile personale, ispirato alla pittura postimpressionista francese, ma arricchito dal confronto con artisti e intellettuali di tutto il mondo. Nel 1940, costretto a lasciare l’Italia con la famiglia per sfuggire alle persecuzioni razziali, Treves si è trasferito in America dove ha esposto a New York e Philadelphia, partecipato a mostre collettive e aperto una scuola di pittura. Tornato in patria alla fine degli anni ‘40 ha continuato a lavorare attivamente esponendo in musei e gallerie in Italia e all’estero (Parigi, Ginevra, Losanna, Zurigo e Johannesburg). La vocazione internazionale e la passione per i viaggi hanno portato Treves a visitare il mondo e a ritrarne volti e paesaggi. Dopo la sua morte numerose retrospettive sono state dedicate alla sua opera e sempre più frequentemente i suoi dipinti sono esposti in mostre storiche legate al Novecento, in pinacoteche e musei di tutta Europa.
La mostra “Il corpo e l’ombra nell’opera di Dario Treves” curata dal Prof. De Santi propone una cinquantina di dipinti e opere su carta realizzate dal Maestro torinese tra il 1927 e il 1978: composizioni a tema, figure, modelle, ritratti, fiori e nature morte provenienti dal Petit Palais di Ginevra e da collezioni private italiane. I ritratti, gli studi, i paesaggi di Treves sono caratterizzati da intensa cromia, forte plasticità, senso tattile del colore e fantasiosa vivacità della composizione. I paesaggi in particolare ammaliano per la luce che invariabilmente sprigionano – che si tratti della Provenza o della Valle d’Aosta, dell’assolata campagna toscana o dei brumosi orizzonti del Nord Europa – mentre i suoi ritratti denotano una profonda capacità di introspezione psicologica resa con concisa essenzialità di mezzi espressivi.
Organizzata in occasione delle celebrazioni per il venticinquesimo anniversario della morte dell’artista torinese, la mostra è stata allestita a Biella presso l’antico Chiostro di San Sebastiano dal 20 giugno al 20 luglio scorsi, in concomitanza con la mostra “Dario Treves: lo sguardo in viaggio” curata dal Prof. Marco Vallora e ospitata presso l’Archivio di Stato di Torino. La duplice iniziativa ha costituito un circuito espositivo di rilevante valore artistico e culturale che ha permesso ai numerosi visitatori di approfondire la conoscenza di un artista apprezzato dalla critica ma purtroppo ancora poco conosciuto al grande pubblico.
Dopo Sora, Veroli, Alatri e Cassino, la mostra “Il corpo e l’ombra nell’opera di Dario Treves” sarà allestita a Teramo in data ancora da definirsi.
Dario Treves, nato a Torino nel 1907 da una famiglia ebraica della borghesia intellettuale e imprenditoriale, è un importante esponente dell’arte italiana del Novecento, figura artistica e culturale di grande rilievo. Amico di Pavese, Bobbio e Gualino, Treves si è formato nei dinamici anni del primo Novecento, frequentando i giovani che avrebbero segnato la vita culturale, artistica e intellettuale del Paese. Cresciuto alla scuola piemontese di Guarlotti, Delleani, Pelizza da Volpedo e vissuto pittoricamente nell’ambiente dei Sei di Torino, l’artista piemontese non si è mai legato ad una corrente artistica in particolare sviluppando uno stile personale, ispirato alla pittura postimpressionista francese, ma arricchito dal confronto con artisti e intellettuali di tutto il mondo. Nel 1940, costretto a lasciare l’Italia con la famiglia per sfuggire alle persecuzioni razziali, Treves si è trasferito in America dove ha esposto a New York e Philadelphia, partecipato a mostre collettive e aperto una scuola di pittura. Tornato in patria alla fine degli anni ‘40 ha continuato a lavorare attivamente esponendo in musei e gallerie in Italia e all’estero (Parigi, Ginevra, Losanna, Zurigo e Johannesburg). La vocazione internazionale e la passione per i viaggi hanno portato Treves a visitare il mondo e a ritrarne volti e paesaggi. Dopo la sua morte numerose retrospettive sono state dedicate alla sua opera e sempre più frequentemente i suoi dipinti sono esposti in mostre storiche legate al Novecento, in pinacoteche e musei di tutta Europa.
La mostra “Il corpo e l’ombra nell’opera di Dario Treves” curata dal Prof. De Santi propone una cinquantina di dipinti e opere su carta realizzate dal Maestro torinese tra il 1927 e il 1978: composizioni a tema, figure, modelle, ritratti, fiori e nature morte provenienti dal Petit Palais di Ginevra e da collezioni private italiane. I ritratti, gli studi, i paesaggi di Treves sono caratterizzati da intensa cromia, forte plasticità, senso tattile del colore e fantasiosa vivacità della composizione. I paesaggi in particolare ammaliano per la luce che invariabilmente sprigionano – che si tratti della Provenza o della Valle d’Aosta, dell’assolata campagna toscana o dei brumosi orizzonti del Nord Europa – mentre i suoi ritratti denotano una profonda capacità di introspezione psicologica resa con concisa essenzialità di mezzi espressivi.
Organizzata in occasione delle celebrazioni per il venticinquesimo anniversario della morte dell’artista torinese, la mostra è stata allestita a Biella presso l’antico Chiostro di San Sebastiano dal 20 giugno al 20 luglio scorsi, in concomitanza con la mostra “Dario Treves: lo sguardo in viaggio” curata dal Prof. Marco Vallora e ospitata presso l’Archivio di Stato di Torino. La duplice iniziativa ha costituito un circuito espositivo di rilevante valore artistico e culturale che ha permesso ai numerosi visitatori di approfondire la conoscenza di un artista apprezzato dalla critica ma purtroppo ancora poco conosciuto al grande pubblico.
Dopo Sora, Veroli, Alatri e Cassino, la mostra “Il corpo e l’ombra nell’opera di Dario Treves” sarà allestita a Teramo in data ancora da definirsi.
23
dicembre 2003
Dario Treves
Dal 23 dicembre 2003 al 25 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
EX CONVENTO DI SAN FRANCESCO
Alatri, Piazza Regina Margherita, (Frosinone)
Alatri, Piazza Regina Margherita, (Frosinone)
Vernissage
23 Dicembre 2003, ore 18
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