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Vanessa Beecroft
La sua opera rappresenta una svolta radicale nella storia della Performance Art e affronta apertamente argomenti controversi appartenenti alla cultura contemporanea
Comunicato stampa
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Sono trascorsi dieci anni da questo primo atto di riconoscimento con il quale Vanessa Beecroft identifica nell'immagine femminile l'ambito essenziale della propria ricerca, e inventa una propria forma espressiva esaminando questioni e ossessioni relative al corpo, alla bellezza e all'identità. La sua opera rappresenta una svolta radicale nella storia della Performance Art e affronta apertamente argomenti controversi appartenenti alla cultura contemporanea, come la ricerca di stereotipi, l'ansia della molteplicità e la violenza della cultura dell'immagine. Ad oggi cinquantadue, le performance sono indicate con una numerazione progressiva, in quanto secondo le intenzioni dell'artista il loro insieme compone un unico lavoro.
Protagoniste dei primi eventi performativi sono giovani donne, conoscenti o persone reclutate per strada, variamente abbigliate a comporre un forte impatto visivo e formale, talvolta dominato da un'ampia gamma cromatica, ma più spesso monocromo, incentrato soprattutto sui colori rosso, giallo, rosa, bianco oppure nero. Le modelle sono scelte in base alla loro somiglianza a precise tipologie femminili che l'artista mette in luce, insistendo inizialmente su ossessioni di natura alimentare, squilibri comportamentali indagati anche attraverso il disegno. Numerosi sono i riferimenti alla storia dell'arte e in particolare alla pittura e forte è il legame con il linguaggio del cinema. Progressivamente, le performance vengono realizzate impiegando modelle professioniste, persone appartenenti alla sua cerchia familiare e con il contributo di stilisti, truccatori e acconciatori.
In alcuni casi, le modelle non indossano vestiti, ma i loro corpi nudi sono truccati con cosmetici specifici che ne esaltano la pittoricità. L'artista estende la vita delle performance con polaroid e video e impiega fotografi professionisti e videomakers che l'affiancano nella realizzazione di ulteriori opere che nascono dell'evento performativo.
La mostra al Castello di Rivoli presenta per la prima volta in un unico contesto museale un'ampia selezione dell'opera di Beecroft attraverso video, fotografie e installazioni inedite, soffermandosi sui momenti salienti del suo percorso e esaminando con particolare attenzione la portata della sua indagine più recente.
(Marcella Beccaria)
Protagoniste dei primi eventi performativi sono giovani donne, conoscenti o persone reclutate per strada, variamente abbigliate a comporre un forte impatto visivo e formale, talvolta dominato da un'ampia gamma cromatica, ma più spesso monocromo, incentrato soprattutto sui colori rosso, giallo, rosa, bianco oppure nero. Le modelle sono scelte in base alla loro somiglianza a precise tipologie femminili che l'artista mette in luce, insistendo inizialmente su ossessioni di natura alimentare, squilibri comportamentali indagati anche attraverso il disegno. Numerosi sono i riferimenti alla storia dell'arte e in particolare alla pittura e forte è il legame con il linguaggio del cinema. Progressivamente, le performance vengono realizzate impiegando modelle professioniste, persone appartenenti alla sua cerchia familiare e con il contributo di stilisti, truccatori e acconciatori.
In alcuni casi, le modelle non indossano vestiti, ma i loro corpi nudi sono truccati con cosmetici specifici che ne esaltano la pittoricità. L'artista estende la vita delle performance con polaroid e video e impiega fotografi professionisti e videomakers che l'affiancano nella realizzazione di ulteriori opere che nascono dell'evento performativo.
La mostra al Castello di Rivoli presenta per la prima volta in un unico contesto museale un'ampia selezione dell'opera di Beecroft attraverso video, fotografie e installazioni inedite, soffermandosi sui momenti salienti del suo percorso e esaminando con particolare attenzione la portata della sua indagine più recente.
(Marcella Beccaria)
08
ottobre 2003
Vanessa Beecroft
Dall'otto ottobre 2003 al 25 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
CASTELLO DI RIVOLI – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Biglietti
€ 6.20 intero, € 4.13 ridotto
Orario di apertura
mar-gio: 10/17; ven-dom: 10/22; lun chiuso
Editore
SKIRA
Autore
Curatore