Giorgia Beltrami

Scrive Marinella Paderni: “Campagne ridisegnate da cantieri edili, paesi che mutano la loro morfologia secolare nel giro di pochi anni, regioni un tempo agricole ora prevalentemente industriali. Oggi più di ieri il paesaggio esteriorizza il presente nella sua incontrollabile fenomenologia. Quello che era ieri, oggi sembra un altro mondo perché il cambiare incessante delle cose a ritmi vertiginosi muta la pelle di cui siamo fatti. I luoghi della nostra infanzia non sono più gli stessi, ci appaiono come altri territori appartenenti ad un mondo che stentiamo a volte a riconoscere come nostro.
La tecnologia ci ha abituato a vedere invecchiare le cose precocemente: l’innovazione di ieri è già stata ampiamente sorpassata da nuove continue scoperte. Le persone stesse mutano con la medesima rapidità degli eventi. Noi non siamo più quello che eravamo solo qualche anno fa. Se l’effetto
di un sistema basato sul cambiamento continuo ci disorienta e mina le nostre certezze – chi sono io, o gli altri che mi circondano, davanti a un mondo che sposta confini, culture, ricchezze come se fosse un giocatore di scacchi – , il vedere che i cambiamenti esterni non coincidono con i nostri mutamenti interiori provoca una defaillance nella storia di oggi.
Di questa metamorfosi del corpo sociale si occupa Giorgia Beltrami,
artista agli esordi ma già con una sua evidente maturità introspettiva. In linea con le ricerche della giovane arte internazionale, Beltrami non sceglie l’edonismo estetico o l’autoreferenzialità di una certa pratica
artistica – la bella pittura, il virtuosismo tout court, il soggettivismo – , preferisce invece rivolgersi verso la materia dell’esistente (la vita) e
relazionarsi con quelle problematiche esistenziali che toccano il pubblico sentire.

 
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10 ottobre 2003

Giorgia Beltrami

Dal 10 ottobre al 09 novembre 2003
arte contemporanea
Location
PIZIARTE
Teramo, Viale Cavour, 39, (Teramo)

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