-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Federico Pepe – Retch / You think it, you do it
Inaugura il 2 Ottobre alle 19 negli spazi di (h) films la mostra “you think it, you do it” in occasione della presentazione della prima edizione di “MTV Ident”, il concorso che apre al pubblico la possibilità di ideare opere audiovisive originali (gli idents, appunto) che abbiano per oggetto il logo MTV Music Television. Il lancio dell’operazione è stato supportato da una grossa campagna pubblicitaria curata dall’agenzia “This is a thing” con la direzione creativa di Pino Rozzi e Roberto Battaglia.
“You think, you do it ” è il concetto alla base del contest, un invito a recuperare l’istinto creativo e tradurlo in atto concreto, un’esortazione a ribaltare il ruolo di fruitore passivo di immagini in quello, più adrenalinico, di creatore attivo. Per interpretare questo concetto MTV ha scelto il giovane artista Federico Pepe che ha realizzato una galleria di 25 ritratti. Le foto sono di Pier Paolo Ferrari.
In totale sintonia con l’andamento destrutturato e sincopato del canale, che esprime moltissime immagini in pochi secondi, ciascuno di questi ritratti rappresenta un singolo frame ad alto contenuto simbolico. La coerenza tra le parti è tutta nella scelta del linguaggio visivo e visonario di Pepe, nella freschezza della sua vulcanica immaginazione che fluisce ininterrotta, improvvisata, generosa e che continua nel nuovo spazio (h), che accoglierà “Retch”, una serie di istallazioni sempre di Federico Pepe.
Il suo è un linguaggio fatto di oggetti più che di eventi, focalizzato sul’allure iconica di prodotti ad alta diffusione e formalizzazione iconografica. In alcune delle istallazioni presenti in mostra, il dolore diventa materia di creazione ed è riferito ad oggetti che, pur nascendo con una funzione ludica, non sono esentati dalla sofferenza, dal logorio conseguente all’uso. È il caso delle 12 minuscole riproduzioni di lettini da ospedale dove troviamo 12 carte da gioco. Oppure, quello dei rosei feti di personaggi disneyani deformi, che fluttuano nella formalina dopo essere stati abortiti.
Fuggendo dalla rassicurante coazione a ripetere lo stesso meccanismo, Federico si misura con temi molto diversi tra loro. Nell’opera My Family, assistiamo alla singolare rappresentazione della sua famiglia attraverso dei metri aperti fino all’altezza di ciascun rappresentante. Qui il contenuto dell’opera è nel realismo delle dimensioni, laddove in un’altro lavoro intitolato “Korea 2002”, è proprio il gigantismo di tre spugne alte un metro ciascuna e messe una sopra l’altra, a dischiudere loro un nuovo significato.
Federico Pepe – Retch / You think it, you do it
giovane arte
Milano, Via Varese, 12, (Milano)