Una serie di eventi performativi, che intendono mantenersi nel pulviscolo delle cose.
La spazzola, come dispositivo di pulizia e riordino, qui non ci serve a nulla. Perché è proprio attraverso questo scorie, questi residui e piccoli istanti di crash ordinari, che vengono messi in forma dei momenti di lucida alterità. Su tali (minimi) contenuti progettuali – anche perché di metter in ordine dando una spazzolata non c’è intenzione – sono state individuate quattro formazioni di artisti under 30, che operano proprio con e su queste rimanenze inutili e nocive, che diverranno motore generativo durante la metamorfosi dei cinquanta minuti approssimativi di ogni set.
Attraverso la contaminazione tecnologica come contrassegno, quindi, vengono date differenti posizioni di lettura, proposte in happening che invitano al coinvolgimento attivo di uno spesso pigro, nostro, apparato sinestetico.
E.G.0 / Mugen
‘Two Live Lapstops’ / ‘Kuu on taevalamp’
Performance con computer portatile e immagini: toni puri e rumore bianco.
Improvvisazione con computer portatile: risonanze,
rumori d’ambiente, errori ed algoritmi non lineari. (immagini: Joachim Lapotre)