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Attraverso lo specchio
Attraverso lo specchio, promossa dalla Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo nell’ambito dell’Anno della Moda e organizzata dalla Promopolis srl, è coordinata da Adele Campanelli e curata da Maria Paola Pennetta.
La mostra rivela tutto il fascino di un oggetto simbolo per eccellenza, denso di rimandi e allegorie evocate ed esplorate lungo il percorso grazie ad un allestimento di straordinaria suggestione e impatto visivo realizzato da Lucio Rosato.
Comunicato stampa
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I tanti riferimenti storico-artistici, così come le citazioni letterarie, le evocazioni magiche o le riletture in chiave psicanalitica si susseguono e si incrociano coinvolgendo il visitatore in una sorta di percorso iniziatico che rispecchia i mille riflessi di un’immagine, anche la propria, tra sorpresa e conoscenza.
“Raro, piccolo, prezioso, desiderato ardentemente, simbolo per secoli del lusso aristocratico – afferma la curatrice - lo specchio è non solo strumento dell’apparire per eccellenza, ma anche mezzo di conoscenza del sé e del mondo esterno, punto d’incontro tra natura e cultura. Simbolo solare, simulacro della divinità, talismano, ma anche strumento scientifico, lo specchio dalle tante anime ha attraversato secoli e culture arricchendosi sempre di nuove valenze.”
Ecco allora in mostra rappresentati diversi ambiti - storici e culturali - che hanno attribuito agli specchi un ruolo fondamentale: aztechi, egizi, etruschi, greci e romani, cinesi. Specchi italiani di epoca medioevale e moderna completano la selezione che per la prima volta in Italia riunisce tanti esemplari diversi per tipologia, struttura, materiali e disegni. Alcuni con disegni e decori solo stilizzati, per esempio motivi floreali, altri con figure mitologiche o con segni zodiacali; in qualche caso veri e propri piccoli gioielli con gemme e fili d’oro o argento, piccole sculture a rilievo in superfice; tondi o quadrati, con custodia oppure a sospensione.
Una congerie di pezzi, molti di grande rarità e bellezza, alcuni del tutto inediti, permette al visitatore di scoprire significati colti e risvolti quotidiani attraverso una sorta di viaggio nel tempo come nei luoghi, soffermandosi laddove echi e suggestioni sono più intriganti. Tra i pezzi più belli: quello proveniente dalla Cina (il più antico in mostra, risalente al sec. IV-III a.C.), specchio tondo con dodici smerli e tre draghi o quello romano in argento con scene erotiche. Risale al 2300 a.C. lo specchio egizio con il manico in legno a forma di papiro proveniente dal Museo Egizio di Torino. Presente in mostra anche lo specchio in ambra e legno dell’Ermitage che Federico di Prussia donò a Pietro il Grande; e ancora, un bellissimo specchio in legno e avorio della bottega degli Embriachi. Misterioso e dalle valenze quasi magiche lo specchio in ossidiana prestato dal Museo di Storia naturale di Firenze. Lungo il percorso anche volumi, gioielli, ventagli con specchi ed altri oggetti che rimandano a simboli e significati nelle diverse culture.
Simbolo o attributo della divinità in religioni lontanissime tra loro come il cristianesimo, lo scintoismo giapponese, i culti dell’America antica e del sud est asiatico, lo specchio per Leonardo e Vermeer è strumento indispensabile per la pittura, Shakespeare, invece, se ne serve per l’autoindagine. È l’inganno dello stregone e la verità dell’astronomo. Archimede lo utilizza per incendiare la flotta nemica; per Dante è il mezzo per arrivare a conoscere Dio, il “verace speglio”.
“Ogni oggetto esposto – spiega la curatrice, da anni studiosa e appassionata collezionatrice di specchi - diventa la chiave per accedere a uno dei diversi mondi che lo specchio evoca e rappresenta: la magia e la divinazione, la religione e la storia, la scienza e la superstizione, la rappresentazione simbolica e quel-la sociale, la tradizione letteraria e quella psicoanalitica.
Note sull’allestimento
Partendo dal principio che lo specchio è uno strumento di conoscenza, di sé e del mondo esterno, an-che il percorso della mostra si compie attraversando uno specchio.
L’architetto Lucio Rosato ha quindi progettato una struttura monolitica, un lungo parallelepipedo a se-zione quadrata (di m.2,40 per lato) che definisce il percorso della mostra. Il rivestimento esterno del monolite è costituito da uno specchio in materiale sintetico che riflette la luce della sala mostre illuminata a giorno.
La mostra è non tanto e non solo una mostra antologica di specchi, ma una mostra sui significati dello specchio, sulle molte valenze che culture diverse e lontane fra loro nel tempo e nello spazio hanno attri-buito a questo oggetto.
I pezzi in esposizione sono stati selezionati negli ambiti storici e culturali che hanno attribuito allo spec-chio una particolare importanza, a ciascuno di questi ambiti è stato messo in relazione uno dei significati o degli usi dello specchio: così lo specchio egizio evoca il simbolo del sole, quello greco il mito di Narci-so, quello romano la vanità e il potere della bellezza, quello cinese la saggezza del cosmo, quello giap-ponese il potere divino, quello azteco la magia e la divinazione, quello medioevale il simbolismo legato al cristianesimo, lo specchio moderno la rappresentazione sociale. Vi sono poi gli specchi nuziali, donati per augurare prosperità e fortuna, e ancora gli specchi che hanno una precisa funzione cultuale all’interno di riti religiosi.
Attraversando il monolite, ciascuno di questi specchi - sistemati all’esterno della struttura - è visibile in primo piano grazie a un sistema di “tagli” sulla parete. In un originale gioco di rimandi, l’argomento abbi-nato a ciascuno degli specchi viene illustrato e reso leggibile all’interno del monolite da un oggetto, un libro, una frase, un suono, uno specchio di minore importanza.
Il percorso è corredato da supporti infomativi - informatici e non - che semplificano al massimo la fruibili-tà delle informaziioni senza interferire sull’impatto visivo ed emozionale dell’allestimento
“Raro, piccolo, prezioso, desiderato ardentemente, simbolo per secoli del lusso aristocratico – afferma la curatrice - lo specchio è non solo strumento dell’apparire per eccellenza, ma anche mezzo di conoscenza del sé e del mondo esterno, punto d’incontro tra natura e cultura. Simbolo solare, simulacro della divinità, talismano, ma anche strumento scientifico, lo specchio dalle tante anime ha attraversato secoli e culture arricchendosi sempre di nuove valenze.”
Ecco allora in mostra rappresentati diversi ambiti - storici e culturali - che hanno attribuito agli specchi un ruolo fondamentale: aztechi, egizi, etruschi, greci e romani, cinesi. Specchi italiani di epoca medioevale e moderna completano la selezione che per la prima volta in Italia riunisce tanti esemplari diversi per tipologia, struttura, materiali e disegni. Alcuni con disegni e decori solo stilizzati, per esempio motivi floreali, altri con figure mitologiche o con segni zodiacali; in qualche caso veri e propri piccoli gioielli con gemme e fili d’oro o argento, piccole sculture a rilievo in superfice; tondi o quadrati, con custodia oppure a sospensione.
Una congerie di pezzi, molti di grande rarità e bellezza, alcuni del tutto inediti, permette al visitatore di scoprire significati colti e risvolti quotidiani attraverso una sorta di viaggio nel tempo come nei luoghi, soffermandosi laddove echi e suggestioni sono più intriganti. Tra i pezzi più belli: quello proveniente dalla Cina (il più antico in mostra, risalente al sec. IV-III a.C.), specchio tondo con dodici smerli e tre draghi o quello romano in argento con scene erotiche. Risale al 2300 a.C. lo specchio egizio con il manico in legno a forma di papiro proveniente dal Museo Egizio di Torino. Presente in mostra anche lo specchio in ambra e legno dell’Ermitage che Federico di Prussia donò a Pietro il Grande; e ancora, un bellissimo specchio in legno e avorio della bottega degli Embriachi. Misterioso e dalle valenze quasi magiche lo specchio in ossidiana prestato dal Museo di Storia naturale di Firenze. Lungo il percorso anche volumi, gioielli, ventagli con specchi ed altri oggetti che rimandano a simboli e significati nelle diverse culture.
Simbolo o attributo della divinità in religioni lontanissime tra loro come il cristianesimo, lo scintoismo giapponese, i culti dell’America antica e del sud est asiatico, lo specchio per Leonardo e Vermeer è strumento indispensabile per la pittura, Shakespeare, invece, se ne serve per l’autoindagine. È l’inganno dello stregone e la verità dell’astronomo. Archimede lo utilizza per incendiare la flotta nemica; per Dante è il mezzo per arrivare a conoscere Dio, il “verace speglio”.
“Ogni oggetto esposto – spiega la curatrice, da anni studiosa e appassionata collezionatrice di specchi - diventa la chiave per accedere a uno dei diversi mondi che lo specchio evoca e rappresenta: la magia e la divinazione, la religione e la storia, la scienza e la superstizione, la rappresentazione simbolica e quel-la sociale, la tradizione letteraria e quella psicoanalitica.
Note sull’allestimento
Partendo dal principio che lo specchio è uno strumento di conoscenza, di sé e del mondo esterno, an-che il percorso della mostra si compie attraversando uno specchio.
L’architetto Lucio Rosato ha quindi progettato una struttura monolitica, un lungo parallelepipedo a se-zione quadrata (di m.2,40 per lato) che definisce il percorso della mostra. Il rivestimento esterno del monolite è costituito da uno specchio in materiale sintetico che riflette la luce della sala mostre illuminata a giorno.
La mostra è non tanto e non solo una mostra antologica di specchi, ma una mostra sui significati dello specchio, sulle molte valenze che culture diverse e lontane fra loro nel tempo e nello spazio hanno attri-buito a questo oggetto.
I pezzi in esposizione sono stati selezionati negli ambiti storici e culturali che hanno attribuito allo spec-chio una particolare importanza, a ciascuno di questi ambiti è stato messo in relazione uno dei significati o degli usi dello specchio: così lo specchio egizio evoca il simbolo del sole, quello greco il mito di Narci-so, quello romano la vanità e il potere della bellezza, quello cinese la saggezza del cosmo, quello giap-ponese il potere divino, quello azteco la magia e la divinazione, quello medioevale il simbolismo legato al cristianesimo, lo specchio moderno la rappresentazione sociale. Vi sono poi gli specchi nuziali, donati per augurare prosperità e fortuna, e ancora gli specchi che hanno una precisa funzione cultuale all’interno di riti religiosi.
Attraversando il monolite, ciascuno di questi specchi - sistemati all’esterno della struttura - è visibile in primo piano grazie a un sistema di “tagli” sulla parete. In un originale gioco di rimandi, l’argomento abbi-nato a ciascuno degli specchi viene illustrato e reso leggibile all’interno del monolite da un oggetto, un libro, una frase, un suono, uno specchio di minore importanza.
Il percorso è corredato da supporti infomativi - informatici e non - che semplificano al massimo la fruibili-tà delle informaziioni senza interferire sull’impatto visivo ed emozionale dell’allestimento
06
dicembre 2003
Attraverso lo specchio
Dal 06 dicembre 2003 al 02 maggio 2004
archeologia
Location
MUSEO ARCHEOLOGICO LA CIVITELLA
Chieti, Via General Salvatore Pianell, (Chieti)
Chieti, Via General Salvatore Pianell, (Chieti)
Orario di apertura
9 – 19,30 tutti giorni. Chiuso il lunedì. Apertura serali nei week end
Ufficio stampa
LR COMUNICAZIONE