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Beatrice Pasquali – Tender
Due piccole sculture di cera in cui delle testine sporgono dalla superficie come nelle chiese romaniche e gotiche francesi sono collocate con, alle spalle, due tele dipinte con due teste di bambino
Comunicato stampa
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Un libro ispira tutti i lavori in mostra, “Ada o Ardore” di Vladimir Nabokov. Per Beatrice Pasquali il libro in oggetto è il libro della vita, dove c’è tutto ciò che la interessa nel profondo: la visione della pittura, l’infanzia, la botanica, l’anatomia, l’approccio naturalistico alle cose.
Così in Tender, questo il titolo della mostra, c’è una idea di infanzia e di tenerezza che vive di vita propria e si materializza nelle sculture come pure nei dipinti realizzati per la mostra presso la Galleria Les Chances de l’Art.
Due piccole sculture di cera in cui delle testine sporgono dalla superficie come nelle chiese romaniche e gotiche francesi sono collocate con, alle spalle, due tele dipinte con due teste di bambino che guardano in senso opposto. E’ un guardare all’infanzia, intesa come il tempo del sogno e della speranza, dove tutto è possibile e impossibile.
Ecco quindi il “ Dizionario dei diminutivi segreti “ che si presenta come un’installazione dove dalle mani di creta pendono tre uccellini in terracotta.
Ma poco importa – scrive Angela Madesani nel testo critico del catalogo edito per la mostra – riconoscere la natura di questi oggetti, quanto invece più significativo è il gesto di fare pendere, quindi dipendere, qualcosa dal proprio dito, tipico dei bambini.
I toni dei lavori sino ad ora delicati si accendono invece nei dipinti – come nella “ Tavola della piuma “ con una gamba calzata di rosso su fondo verde, in cui il piede stringe fra le dita una piuma.
Questi lavori, denominati non a caso tavole, richiamano per il modo di dipingere e per la ricchezza dei dettagli la cultura artistica fiamminga.
Nelle due sculture in ferro intitolate “ La torre di Ada “, il legame con il libro di Nabokov è chiarissimo già a partire dal titolo. Nel racconto, le torri che simboleggiano le gioie della vita, si formano solo se più “cose vere”, quelle rare, si verificano contemporaneamente.
Le “Torri” di Beatrice Pasquali sono esili architetture in ferro che custodiscono due piccole sculture: un nudo femminile ed un uccellino. Nel realizzarle l’artista ha inteso dare a quest’ultime forme reali tanto da poterci apparire come “cose vere”.
Tutta la mostra – scrive ancora Angela Madesani – vive come in un incanto, in un tempo che non è della storia, forse della memoria, ma quella personale autobiografica di Beatrice, che per trasposizione riesce a divenire parte anche della memoria di chi guarda con attenzione.
Così in Tender, questo il titolo della mostra, c’è una idea di infanzia e di tenerezza che vive di vita propria e si materializza nelle sculture come pure nei dipinti realizzati per la mostra presso la Galleria Les Chances de l’Art.
Due piccole sculture di cera in cui delle testine sporgono dalla superficie come nelle chiese romaniche e gotiche francesi sono collocate con, alle spalle, due tele dipinte con due teste di bambino che guardano in senso opposto. E’ un guardare all’infanzia, intesa come il tempo del sogno e della speranza, dove tutto è possibile e impossibile.
Ecco quindi il “ Dizionario dei diminutivi segreti “ che si presenta come un’installazione dove dalle mani di creta pendono tre uccellini in terracotta.
Ma poco importa – scrive Angela Madesani nel testo critico del catalogo edito per la mostra – riconoscere la natura di questi oggetti, quanto invece più significativo è il gesto di fare pendere, quindi dipendere, qualcosa dal proprio dito, tipico dei bambini.
I toni dei lavori sino ad ora delicati si accendono invece nei dipinti – come nella “ Tavola della piuma “ con una gamba calzata di rosso su fondo verde, in cui il piede stringe fra le dita una piuma.
Questi lavori, denominati non a caso tavole, richiamano per il modo di dipingere e per la ricchezza dei dettagli la cultura artistica fiamminga.
Nelle due sculture in ferro intitolate “ La torre di Ada “, il legame con il libro di Nabokov è chiarissimo già a partire dal titolo. Nel racconto, le torri che simboleggiano le gioie della vita, si formano solo se più “cose vere”, quelle rare, si verificano contemporaneamente.
Le “Torri” di Beatrice Pasquali sono esili architetture in ferro che custodiscono due piccole sculture: un nudo femminile ed un uccellino. Nel realizzarle l’artista ha inteso dare a quest’ultime forme reali tanto da poterci apparire come “cose vere”.
Tutta la mostra – scrive ancora Angela Madesani – vive come in un incanto, in un tempo che non è della storia, forse della memoria, ma quella personale autobiografica di Beatrice, che per trasposizione riesce a divenire parte anche della memoria di chi guarda con attenzione.
12
settembre 2003
Beatrice Pasquali – Tender
Dal 12 settembre al 15 ottobre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA LES CHANCES DE L’ART
Bolzano, Via Della Visitazione, 16A, (Bolzano)
Bolzano, Via Della Visitazione, 16A, (Bolzano)
Orario di apertura
dal lun. al ven. 10 – 12.30 / 15.30 – 19.30
Sabato: 10 – 12.30
Vernissage
12 Settembre 2003, ore 18.30
Autore