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Omar Galliani
In nome del disegno… io penso a un disegno che sia l’unico mio disegno possibile, educatore della notte e del giorno, andata e ritorno della mano sul legno nudo e crudo, figlio degli alberi abbattuti sulle terre degli orfani ciechi. Il foglio della terra si apre sulle pareti del mio studio e registra le infinite chiamate di sensi, registratore ed ecoscandaglio delle immagini dimenticate di giorno e riviste di notte tra il sonno e la veglia. Cio’ che meraviglia nel doppio di tutto è la mancanza e lo smarrimento del Se’, l’assoluta mancanza di fondamento e di base, mancanza di orientamento, migrazione dell’altro Noi che ci trascina lento e inesorabile nel suo stato di bellezza apparente, totalità e nulla del disegno si sostituiscono al nome che non potro’ mai pronunciare ad alta voce. Il tuo nome l’ho cercato in tutti i cassetti del mio studio, sulle pagine dei rotocalchi dimenticati sull’autobus o nelle sale d’attesa di aeroporti impossibili. Ho dimenticato le fattezze del tuo volto nell’ossessione dei neri che affondano nel bianco di un pioppo senza nodi. Ecco, vorrei che il disegno finisse li’ tra i nodi, l’alba illuminasse i tuoi occhi, muta icona senza nome.
(Omar Galliani)
Omar Galliani
Castel San Pietro Terme, Via Giacomo Matteotti, 79, (Bologna)