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Vincenzo Marsiglia

Sabato 4 ottobre, nella sede di Via della Provvidenza, con la mostra Vincenzo Marsiglia, la Galleria VANNUCCI inaugura una mostra dedicata interamente all’ultimo ciclo pittorico dell’emergente artista ligure.
Si sviluppa attraverso un percorso di circa 20 opere con i caratteristici lavori su feltro. Un ricco catalogo con testi critici di Luca Beatrice ed una prefazione di Riccardo Zelatore accompagna e documenta la rassegna espositiva.

Come scrive Luca Beatrice ” Il paradosso dell’astrazione sta nel fatto che, per continuare ad esistere, essa ha dovuto rivedere completamente i propri cardini teorici, abbandonare quasi completamente l’atto del dipingere ed espandersi su altri e più vasti territori dell’immaginario. Oggi l’astrazione dunque non si identifica tanto con la pittura astratta (una categoria che persiste snaturata in forme di iperdecorativismo manierista e sdolcinato) quanto con l’invasione e la contaminazione su forme oggettuali, installative, spurie e ibride. Tramontato il mito della pittura e del quadro, il genere “astratto” si è trasformato in oggetto di design, arredamento, architettura, informazione pubblicitaria, ha permeato infinite superfici, e in particolare, abdicando alla sovranità dell’opera, è diventato linguaggio polisemico capace di ispirare (e di ispirarsi) il mondo circostante…….Vincenzo Marsiglia è senz’altro uno dei più capaci a disancorarsi dalle trame del decorativismo per produrre una ricerca contemporanea che identifichi nel logo (nel marchio) il “punctum” dello sguardo, pur senza doversi sottomettere all’esigenza di un prodotto. Intelligente e graffiante la teoria di Marsiglia, che risale all’epoca pop e si snoda per buona parte della contemporaneità, sulla non necessità di produrre immagini nuove e originali all’interno di un sistema visivo che ne licenzia continuamente ogni giorno. Se per le immagini la familiarità è sempre più l’elemento rassicurante, il giovane artista ligure ne applica le conseguenze alla costruzione dell’opera astratta: trovato il segno ideale, questo sarà formalizzato e ripetuto all’interno di moduli le cui variazioni saranno date dai materiali, dai colori, dalle forme ma certo non dal contenuto o dal messaggio……..Marsiglia comincia a depistarci fin dalla tecnica e dal supporto che può essere sì il più tradizionale acrilico su tela, quindi il feltro, fino all’oggetto vero e proprio. L’esperienza di Marsiglia deriva così da un’idea di pittura indiretta (o process painting) sviluppatasi già negli anni ’80 in Inghilterra: questa sosteneva la possibilità del fare rinunciando al rapporto diretto dell’autore con l’opera, ma inframezzandovi strumenti che ne consentissero una lettura ritardata, procrastinata nel tempo.

 
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04 ottobre 2003

Vincenzo Marsiglia

Dal 04 ottobre al 02 novembre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA MEVANNUCCI
Pistoia, Via Della Provvidenza, 6, (Pistoia)
Orario di apertura
Orario 9.00/12.30 - 16.00/19.30

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