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Euro Rotelli – Portovecchio
Edifici incombenti, lugubri, fatiscenti. Scenario che incute desolazione e abbandono.
Questo può sembrare il Porto Vecchio di Trieste: una città fantasma racchiusa in una città che invece vuole solo vivere.
Davanti il mare, con la sua forza e il suo imperioso respiro. Dietro la città, antica e nello stesso giovane e dinamica. In mezzo lui, il Porto, nascosto agli occhi dei “non autorizzati” ma così presente come punto d’unione tra questi mondi, passaggio ineludibile di scambi e storia.
In queste immagini si focalizza non solo l’esigenza di far rivivere questo luogo e di scoprirne i luoghi più nascosti, ma soprattutto emerge la componente onirica dei luoghi. Questi si vestono di colore, enfatizzano la loro funzione di tetri edifici connotati da un’epoca, giocano con le loro stesse strutture fino a deformarle, a renderle preponderanti e protagoniste.
Le prospettive e le linee vengono ribaltate da inquadrature capricciose, che si divertono a scovare particolari a prima vista insignificanti, fondamentali invece per la quotidianità di un tempo.
Gli interventi sulle immagini sembrano essere il tentativo di appropriarsi di questi luoghi, un momento ludico, gioioso che fa parte dell’immaginario di un bambino; ma possono anche essere il tentativo di sdrammatizzare la cupa stabilità del luogo, di evincerla dalla rigida matrice storica per portarla in un piano metafisico irreale.
Si apre quindi il sipario su scenari imprevedibili e persino bizzarri, a prima vista avulsi dal teatro originale e invece così contestuali nella loro creativa soggettività da poter costituire sia il punto di partenza che di arrivo di un’ideale rivisitazione dei luoghi.
Talvolta sono proprio i sogni che ci portano a vedere e valutare con occhi diversi quello che ogni giorno diamo per scontato che esista.
Euro Rotelli – Portovecchio
Trieste, Piazza Luigi Amedeo Duca Degli Abruzzi, 3, (Trieste)