-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Le veneri di Milot
La mostra del giovane artista mediterraneo, “Le veneri di Milot”, stabilisce un punto fermo nella sua ricerca concettuale e stilistica, proponendo una serie di grandi tele, denominate “Angolo del Mediterraneo”, sulla contaminazione fra la cultura popolare albanese (in particolare le texture dei vestiti tradizionali del suo Paese di origine) e la memoria storica del Mediterraneo, rappresentata da icone scultoree consolidate nella visione artistica sud europea, dalle statue di matrice illirica a quelle greche, romane e rinascimentali.
Contemporaneamente Milot presenterà una serie di installazioni che attraversano l’intera trama degli eventi della cultura mediterranea. Di particolare impatto è l’opera “Le veneri di Milot”, che dà il titolo alla mostra e che è rappresentata formalmente da sette uova di grandi dimensioni riferite ad alcune figure della storia che sono entrate nell’immaginario collettivo: da Madre Teresa di Calcutta a Skanderbeg, Dante Alighieri, Caravaggio, Giordano Bruno, Alessandro Magno e Diego Armando Maradona. Simbolicamente questa installazione indaga sulla necessità del mito come punto necessario di riferimento nella cultura contemporanea. Sulla stessa linea concettuale sono le altre tre installazioni: “Tracce di Mare – il ritorno di Ulisse”, “I miei giocattoli proibiti” e “L’inganno di Zeus”, opere che si coniugano perfettamente per cromatismi e valenza ideologica con la parte pittorica della mostra.
In occasione della inaugurazione verrà presentato il catalogo che conterrà, oltre alle opere, i testi dei critici Enzo Battarra, Eduardo Cycelin, Massimo Guastella, Francesco Poli, Massimo Sgroi e Paolo Thea.
Da notare la curiosità storica di un albanese che ritorna al Maschio Angioino di Napoli cinque secoli dopo la venuta del grande condottiero Giorgio Castriota Skanderbeg, in visita al Principe di Napoli suo alleato nella dura battaglia contro l’espansionismo dell’impero ottomano. La storia, in modi diversi, si ripete, perché, come sosteneva un filosofo americano, “conoscere la storia serve a sapere cosa fare quando essa si ripresenterà”.
Le veneri di Milot
Napoli, Piazza Municipio, (Napoli)