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Crali – il volo dei futuristi
Crali, che è vissuto fino a novant’anni continuando a dipingere fino all’ultimo, ha trattato in realtà molti temi nella sua carriera futurista (dall’architettura alla moda, dalla scenografia alla grafica pubblicitaria), ma la passione per l’aeropittura è stata decisamente preponderante, anzi, si può dire che egli ha iniziato dall’aeropittura, prima, forse, di altri artisti che sono ritenuti i precursori ufficiali di questo genere.
La mostra organizzata dal Revoltella e riservata, appunto, solo all’aeropittura, dimostra la precocità di questo suo interesse: parte infatti da reperti davvero preziosi, come gli acquerelli “Aeroplani sulla metropoli” e “Rombi d’aereo” che sono del 1926 e del 27, quando lui era solo un sedicenne innamoratosi improvvisamente del futurismo attraverso le poche riviste che capitavano a Gorizia, ma aveva già percepito il fascino che lo sviluppo dell’aviazione stava esercitando sui futuristi.
In quegli anni (1928-29) accaddero fatti decisivi per il suo futuro: scoprì gli aerei da caccia di stanza all’aeroporto di Merna, attivato da poco come sede di reparti della neonata Aeronautica, scrisse a Marinetti per aderire al futurismo, fece il primo volo su un idrovolante, espose per la prima volta alla II Esposizione goriziana di belle arti.
Nella mostra allestita al Revoltella ci sono una decina di pezzi di questi anni, alcuni ancora conservati dalla famiglia, altri provenienti dal Mart di Rovereto, che, dopo avere dedicato a Crali una grande mostra nel 1994, ha ricevuto dallo stesso artista un importante donazione di opere e di materiali d’archivio, che sono andati ad arricchire il Centro studi sul futurismo istituito molti anni fa da questo importante museo.
Crali – il volo dei futuristi
Trieste, Via Armando Diaz, 27, (Trieste)