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Mauro Berrettini – L’altro spazio
Berrettini presenta, per l’occasione, la sua ultima ricerca che verte fondamentalmente su due soggetti, le Entrate e le Spirali
Comunicato stampa
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L’evento è di notevole importanza per diversi motivi. Si deve pensare, ad esempio, alla difficoltà di organizzare mostre di scultura nella città lagunare che per il loro notevole peso ne pregiudicano i trasporti dalla terraferma diventati sempre più costosi e complicati da gestire, nonostante Venezia, sin dalle origini, sia stata storicamente una città contrassegnata da un notevole intervento lapideo e scultoreo evidente a colpo d’occhio al visitatore passeggiando per i meandri cittadini, o magari osservando la splendida architettura della Basilica di san Marco che all’esterno e all’interno conserva uno dei più significativi esempi di varietà nell’utilizzo di pietre provenienti da tutto il mondo, costituendo un’occasione ghiotta non soltanto per gli storici dell’arte ma anche per gli studiosi di geologia. E’ noto che, comunque, un tempo i mercanti veneziani arrivavano dal mare, con le opere trafugate nelle loro ricorrenti scorribande, direttamente sotto casa!
Un altro aspetto curioso che rende suggestiva l’esposizione di Berrettini, è che le sue sculture sono ospitate nell’Istituto Romeno veneziano: la Romania ha dato i natali a uno degli scultori più importanti dell’avanguardia del ‘900, vale a dire a Costantin Brancusi le cui opere sono ancora fondamentali per molti artisti ancora oggi attivi e in particolare per lo stesso Berrettini, considerando l’analoga predilezione per le forme simboliche e magiche insite nell’antica tradizione popolare.
Come giustamente ha sottolineato Enrico Crispolti in occasione della presentazione, pubblicata nel 1987, della Piazzetta Artemio Franchi a Siena, realizzata da Berrettini nel 1983, “la sua scultura è … simbolica in un ambito referenziale sempre più portato sul dialogo con una specifica realtà ambientale … ove ogni segno è denso di livelli memoriali ecologici quanto antropologici e culturali. E l’impegno progettuale arricchisce la possibilità di articolazione del suo teatro simbolico (così come accade nella magica piazzetta di Siena), istituendo una coralità di rispondenze fra elementi molteplici, ciascuno referenzialmente caratterizzato”.
Berrettini presenta, per l’occasione, la sua ultima ricerca che verte fondamentalmente su due soggetti, le Entrate e le Spirali, accompagnate da una serie di disegni che ne chiariscono ulteriormente la fase progettuale. Le sculture esposte in mostra, di formato ridotto e realizzate in travertino di Rapolano, in marmo bianco e nero di Carrara, in marmo pario o in pietra serena, raffinatamente in sé finite e concluse, sono comunque da considerarsi bozzetti di opere di maggiori dimensioni: Berrettini è noto per la sua vocazione al monumentale, vocazione portata avanti senza infingimenti e riconosciuta dalla critica già in occasione dell’ideazione, nel 1984, assieme a Pietro Cascella e a Cordelia von den Steinen, del coinvolgente progetto del Campo del Sole a punta Navaccia, a Tuoro sul lago Trasimeno, al quale hanno aderito altri artisti di fama internazionale tra cui ricordiamo Francesco Somaini, Joe Tilson, Mauro Staccioli, Idetoshi Nagasawa, Joshin Ogata, Costantino Nivola, Giò Pomodoro, Luigi Mainolfi, Nicola Carrino. Berrettini ha realizzato inoltre diversi progetti scultorei, intesi come percorsi architettonici e urbanistici integrati alla scultura, in diversi centri italiani, diventando uno dei maggiori promotori e sostenitori del concetto di arredo urbano in Italia.
Nei recenti lavori, attualmente in mostra a Venezia, Entrate e Spirali, Mauro Berrettini rivela, coerentemente con la sua produzione precedente, una semplicità di linguaggio di valore e significato quasi iniziatico che stabilisce, al di fuori di rigide convenzioni spazio-temporali, un collegamento ancora propizio e fruttuoso con i suoi rimandi a forme arcaiche e mitologiche delle antiche civiltà del Mediterraneo.
Un altro aspetto curioso che rende suggestiva l’esposizione di Berrettini, è che le sue sculture sono ospitate nell’Istituto Romeno veneziano: la Romania ha dato i natali a uno degli scultori più importanti dell’avanguardia del ‘900, vale a dire a Costantin Brancusi le cui opere sono ancora fondamentali per molti artisti ancora oggi attivi e in particolare per lo stesso Berrettini, considerando l’analoga predilezione per le forme simboliche e magiche insite nell’antica tradizione popolare.
Come giustamente ha sottolineato Enrico Crispolti in occasione della presentazione, pubblicata nel 1987, della Piazzetta Artemio Franchi a Siena, realizzata da Berrettini nel 1983, “la sua scultura è … simbolica in un ambito referenziale sempre più portato sul dialogo con una specifica realtà ambientale … ove ogni segno è denso di livelli memoriali ecologici quanto antropologici e culturali. E l’impegno progettuale arricchisce la possibilità di articolazione del suo teatro simbolico (così come accade nella magica piazzetta di Siena), istituendo una coralità di rispondenze fra elementi molteplici, ciascuno referenzialmente caratterizzato”.
Berrettini presenta, per l’occasione, la sua ultima ricerca che verte fondamentalmente su due soggetti, le Entrate e le Spirali, accompagnate da una serie di disegni che ne chiariscono ulteriormente la fase progettuale. Le sculture esposte in mostra, di formato ridotto e realizzate in travertino di Rapolano, in marmo bianco e nero di Carrara, in marmo pario o in pietra serena, raffinatamente in sé finite e concluse, sono comunque da considerarsi bozzetti di opere di maggiori dimensioni: Berrettini è noto per la sua vocazione al monumentale, vocazione portata avanti senza infingimenti e riconosciuta dalla critica già in occasione dell’ideazione, nel 1984, assieme a Pietro Cascella e a Cordelia von den Steinen, del coinvolgente progetto del Campo del Sole a punta Navaccia, a Tuoro sul lago Trasimeno, al quale hanno aderito altri artisti di fama internazionale tra cui ricordiamo Francesco Somaini, Joe Tilson, Mauro Staccioli, Idetoshi Nagasawa, Joshin Ogata, Costantino Nivola, Giò Pomodoro, Luigi Mainolfi, Nicola Carrino. Berrettini ha realizzato inoltre diversi progetti scultorei, intesi come percorsi architettonici e urbanistici integrati alla scultura, in diversi centri italiani, diventando uno dei maggiori promotori e sostenitori del concetto di arredo urbano in Italia.
Nei recenti lavori, attualmente in mostra a Venezia, Entrate e Spirali, Mauro Berrettini rivela, coerentemente con la sua produzione precedente, una semplicità di linguaggio di valore e significato quasi iniziatico che stabilisce, al di fuori di rigide convenzioni spazio-temporali, un collegamento ancora propizio e fruttuoso con i suoi rimandi a forme arcaiche e mitologiche delle antiche civiltà del Mediterraneo.
08
agosto 2003
Mauro Berrettini – L’altro spazio
Dall'otto al 24 agosto 2003
arte contemporanea
Location
ISTITUTO ROMENO DI CULTURA E RICERCA UMANISTICA – PALAZZO CORRER
Venezia, Campo Santa Fosca (Cannaregio), 2214, (Venezia)
Venezia, Campo Santa Fosca (Cannaregio), 2214, (Venezia)
Orario di apertura
lun/sab 10 – 12: 16,30 – 19,30
Autore