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Dipinti dal collezionismo privato
Si tratta della presentazione di dodici dipinti e tre elementi di arredo di una dimora storica genovese, esempio della straordinaria qualità delle quadrerie che caratterizzarono la realtà del collezionismo della nostra città, che vengono esposte grazie all’idea e alla proposta di Marzia Cataldi Gallo.
Comunicato stampa
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Parallelamente ad una linea di approfondimento conoscitivo del patrimonio del Museo attuata attraverso una serie di mostre come la recente “Joos van Cleve a Genova. Il Ritratto di Stefano Raggio”, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola consolida la propria apertura ad ospitare temporaneamente singole opere o nuclei di diversa proprietà e provenienza per offrirsi come luogo dove poter scoprire un patrimonio altrimenti nascosto.
In particolare, per documentare e rendere non effimeri questi momenti, si è ritenuto opportuno dare avvio ad una nuova collana editoriale della Galleria, Palazzo Spinola Museo Aperto, edita da Novamusa srl, che prende avvio con la mostra Dipinti dal collezionismo privato.
Si tratta della presentazione di dodici dipinti e tre elementi di arredo di una dimora storica genovese, esempio della straordinaria qualità delle quadrerie che caratterizzarono la realtà del collezionismo della nostra città, che vengono esposte grazie all’idea e alla proposta di Marzia Cataldi Gallo.
Viene dunque presentato un nucleo di dipinti, tutti documentati nella Descrizione di Genova dall’anonimo del 1818 all’interno della collezione conservata nel Palazzo Doria in Strada Nuova, le cui vicende ereditarie e i passaggi di proprietà tracciano un percorso analogo a quello della quadreria Spinola con la quale entrano in naturale dialogo.
Oltre a sottolineare la qualità delle collezioni genovesi, la presentazione di questo nucleo conferma la varietà di componenti che le caratterizzava accostando, come tuttora si può vedere nella quadreria di Maddalena Doria, dipinti fiamminghi e genovesi, emiliani e romani, soggetti mitologici, storici o paesaggi e sottolineandone, come scelta critica dell’esposizione, questo fondamentale aspetto.
La mostra, curata da Farida Simonetti e Gianluca Zanelli e allestita presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola da Giulio Sommariva, permetterà di ammirare alcune preziose opere pittoriche, per la prima volta visibili nel loro insieme, realizzate sia da noti maestri genovesi, tra cui Luciano Borzone e Giovanni Benedetto Castiglione il Grechetto, rispettivamente autori del Ritratto di Costantino Gentile Doria e della straordinaria Allegoria della Terra e dell’Acqua, sia da celebri artisti operanti nella Roma seicentesca.
Saranno infatti presentate tre tavole dipinte da Francesco Albani, Giovanni Baglione e Antonio Carracci appartenenti al ciclo raffigurante undici Storie di Alessandro Magno commissionato negli anni 1615-1616 dal potente cardinale Alessandro Peretti Montalto, nipote di Sisto V, per decorare il salone della sua villa costruita sull’Esquilino.
Esempio della scuola pittorica romana della fine del XVII secolo è la raffinata Clemenza di Scipione di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio, opera superba ascrivibile alla fase più matura di questo artista, nato a Genova e divenuto in seguito al trasferimento nella città pontificia uno dei grandi protagonisti della stagione barocca italiana.
A questo nucleo di dipinti saranno inoltre affiancate alcune tele realizzate da artisti fiamminghi che operarono nel corso del Seicento a Genova e che in questa città lasciarono importanti testimonianze del loro linguaggio pittorico, particolarmente amato dalla nobiltà locale per l’elevata qualità e le raffinate atmosfere, come rivelano la suggestiva tela con il Combattimento tra amazzoni e cavalieri di Vincent Malò, oppure i rasserenanti paesaggi con scene di caccia, feste popolari o greggi al pascolo dipinti da Jan Wildens, Lucas de Wael e Pieter Mulier detto il Cavalier Tempesta.
In particolare, per documentare e rendere non effimeri questi momenti, si è ritenuto opportuno dare avvio ad una nuova collana editoriale della Galleria, Palazzo Spinola Museo Aperto, edita da Novamusa srl, che prende avvio con la mostra Dipinti dal collezionismo privato.
Si tratta della presentazione di dodici dipinti e tre elementi di arredo di una dimora storica genovese, esempio della straordinaria qualità delle quadrerie che caratterizzarono la realtà del collezionismo della nostra città, che vengono esposte grazie all’idea e alla proposta di Marzia Cataldi Gallo.
Viene dunque presentato un nucleo di dipinti, tutti documentati nella Descrizione di Genova dall’anonimo del 1818 all’interno della collezione conservata nel Palazzo Doria in Strada Nuova, le cui vicende ereditarie e i passaggi di proprietà tracciano un percorso analogo a quello della quadreria Spinola con la quale entrano in naturale dialogo.
Oltre a sottolineare la qualità delle collezioni genovesi, la presentazione di questo nucleo conferma la varietà di componenti che le caratterizzava accostando, come tuttora si può vedere nella quadreria di Maddalena Doria, dipinti fiamminghi e genovesi, emiliani e romani, soggetti mitologici, storici o paesaggi e sottolineandone, come scelta critica dell’esposizione, questo fondamentale aspetto.
La mostra, curata da Farida Simonetti e Gianluca Zanelli e allestita presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola da Giulio Sommariva, permetterà di ammirare alcune preziose opere pittoriche, per la prima volta visibili nel loro insieme, realizzate sia da noti maestri genovesi, tra cui Luciano Borzone e Giovanni Benedetto Castiglione il Grechetto, rispettivamente autori del Ritratto di Costantino Gentile Doria e della straordinaria Allegoria della Terra e dell’Acqua, sia da celebri artisti operanti nella Roma seicentesca.
Saranno infatti presentate tre tavole dipinte da Francesco Albani, Giovanni Baglione e Antonio Carracci appartenenti al ciclo raffigurante undici Storie di Alessandro Magno commissionato negli anni 1615-1616 dal potente cardinale Alessandro Peretti Montalto, nipote di Sisto V, per decorare il salone della sua villa costruita sull’Esquilino.
Esempio della scuola pittorica romana della fine del XVII secolo è la raffinata Clemenza di Scipione di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio, opera superba ascrivibile alla fase più matura di questo artista, nato a Genova e divenuto in seguito al trasferimento nella città pontificia uno dei grandi protagonisti della stagione barocca italiana.
A questo nucleo di dipinti saranno inoltre affiancate alcune tele realizzate da artisti fiamminghi che operarono nel corso del Seicento a Genova e che in questa città lasciarono importanti testimonianze del loro linguaggio pittorico, particolarmente amato dalla nobiltà locale per l’elevata qualità e le raffinate atmosfere, come rivelano la suggestiva tela con il Combattimento tra amazzoni e cavalieri di Vincent Malò, oppure i rasserenanti paesaggi con scene di caccia, feste popolari o greggi al pascolo dipinti da Jan Wildens, Lucas de Wael e Pieter Mulier detto il Cavalier Tempesta.
11
luglio 2003
Dipinti dal collezionismo privato
Dall'undici luglio al 02 novembre 2003
arte antica
Location
GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLA
Genova, Piazza Di Pellicceria, 1, (Genova)
Genova, Piazza Di Pellicceria, 1, (Genova)
Biglietti
Biglietto per la visita della mostra e del Palazzo: Euro 4,00. Biglietto ridotto (per i ragazzi dai 18 ai 25 anni): Euro 2,00. Gratuito per i minori di 18 anni ed i maggiori di 65 anni. Biglietto cumulativo Galleria di Palazzo Spinola e Galleria di Palazzo Reale (da utilizzare nella stessa giornata): Intero: Euro 6,50; Ridotto (18 - 25 anni): Euro 3,25
Orario di apertura
Martedì – Sabato: dalle ore 8.30 alle ore 19.30
Domenica e festivi: dalle ore 13 alle ore 20
Chiuso: lunedì
Autore
Curatore