Dopo la grande mostra tenutasi a Berlino nell’estate 2002, dal titolo “Piazze d’Italia”, promossa dall’Associazione Città italiane d’arte e cultura, sull’iconografica urbana di oltre venti città italiane, in mostra ai Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico a Siena – dal 10 agosto al 30 settembre 2003 – una più approfondita rassegna, dedicata alle piazze di Siena, Pavia e Mantova.

L’iniziativa, che riguarda tre città in qualche modo omologhe per dimensioni e storia, vuole documentare la valenza architettonica e funzionale della “piazza” italiana, luogo tradizionalmente destinato non solo alle attività commerciali ma anche al divertimento, agli spettacoli, alle feste, alla discussione civica. Spazio tipicamente italiano, non ha uguali negli Stati Uniti, né in Europa, tanto che oggi, in città come Berlino e Oxford, si chiamano con il nome italiano “piazza” i nuovi spazi pensati per la socializzazione, la musica e il teatro all’aperto.

La sezione senese della mostra sarà naturalmente dedicata al Campo.

Si proporrà per rappresentare questo spazio assai noto ed apprezzato in tutto il mondo e che è, in qualche modo, il simbolo stesso della città, una esposizione di materiali storici, stampe, dipinti, foto d’epoca e modelli, affiancati da immagini, dello stesso formato, eseguite da famosi fotografi contemporanei (Gianni Berengo Gardin, Pepi Merisio, Francesco Cito), in modo da documentare una sorta di non-sviluppo, cioè una tenace persistenza nel rispetto della situazione urbanistica e delle conseguenti funzioni originali.

Di per sè la Piazza senese nasce, come mirabile sintesi tra attenzione progettuale e rispetto del sito preesistente, in un luogo anche marginale rispetto alla città costruita alla fine del XIII secolo. Ma fino dalla sua “nascita” orienta decisamente le scelte architettoniche riguardanti i luoghi limitrofi, imponendosi come nuovo baricentro di una città allora in forte espansione territoriale ed economica e quindi demografica.

Significativamente, quasi in coincidenza col termine della costruzione della grande piazza, la città inizia a percorrere una parabola fortemente discendente ed è allora che si attestano in essa funzioni simboliche, celebrative e di spettacolo. E non è un caso che vi si svolga il Palio (o feste consimili) da oltre cinquecento anni, perchè queste feste hanno principalmente il compito di riproporre i fasti di un passato dorato.

La mostra si avvarrà di un cortometraggio, realizzato da Giovanni Santi e di un catalogo che comprende interviste realizzate a vari personaggi (Mario Luzi, Giancarlo De Carlo, Roberto Barzanti) sulle suggestioni che la Piazza senese riesce anche oggi ad offrire