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Golem. Linguaggi della scultura. Oggi
Golem sta ad indicare il grumo d’argilla informe dal quale ha origine il primo uomo, dunque è l’esistenza imperfetta prima della creazione
Comunicato stampa
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GOLEM. Linguaggi della scultura. Oggi è il titolo della mostra presentata quest'anno dall¹Associazione Culturale Il Cerbero e dai due curatori Bruno Bandini e Silvana Costa che, per il terzo anno, e con la continuità di una ricerca voluta, organizzano al Pala De André un incontro tra artisti. Filo conduttore é la domanda ricorrente sulle forme. Nel 2001 "Per un altrove. Tra arte e virtuale", nel 2002 "Figura. Tracce per una nuova iconografia". Golem é dedicata al tema della scultura, forma di espressione artistica più antica.
Un nucleo di artisti, ravennati e non, presentano le loro opere: da Germano Sartelli a Sandra Bonoli a Daniele Strada, da Gianni Gori a Stefano Turrini, da Gianmaria Colognese a Silvana Costa, da Rosetta Berardi a Graziano Spinosi, da Mirella Saluzzo a Raniero Bittante, da Sergio Monari ad Agostino Cordelli, da Pasquale Martini a Leonardo Santoli.
Golem sta ad indicare il grumo d'argilla informe dal quale ha origine il primo uomo, dunque è l'esistenza imperfetta prima della creazione.
Nel corso degli ultimi due decenni l'idea di scultura pare aver mantenuto caparbiamente un'oscura forza immaginativa, a dispetto di quanti la vorrebbero vedere al tramonto, ridotta ad un ruolo marginale rispetto alle altre ricerche ed alle altre forme espressive. La proliferazione e la contaminazione dei linguaggi imposti dalle nuove tecnologie elettroniche è sembrato un processo capace di dare il colpo di grazia all'universo pratico e teorico dell'investigazione plastica. Eppure, come il Golem del vecchio romanzo di Gustav Meyrink, la scultura ha saputo mantenersi viva, coltivare il proprio retaggio simbolico e linguistico, avventurarsi all'interno di nuove ipotesi comunicative.
A dispetto degli smembramenti subiti, la scultura resta un punto di riferimento essenziale della pratica artistica contemporanea, sapendo accogliere una molteplicità complessa di immersioni nell'analisi della realtà spaziale, dispiegando un possesso emotivo ed intellettuale delle ragioni della spazialità. Installazione, arte ambientale, ricerca sui materiali e sulle loro relazioni con la materia-luce, hanno così affiancato il lavoro degli "scultori-scultori", disponendo di fronte al nostro sguardo un ventaglio quanto mai variato di modalità di "fare spazio". Da queste premesse nascono le ragioni del Presidente dell¹Associazione ŒIl Cerbero¹ Silvana Costa, di presentare una mostra che vuole mettere a confronto artisti di generazioni e di formazione differenti che presenteranno le loro opere all'interno del Pala De André in occasione del Festival dell'Unità di Ravenna.
Un nucleo di artisti, ravennati e non, presentano le loro opere: da Germano Sartelli a Sandra Bonoli a Daniele Strada, da Gianni Gori a Stefano Turrini, da Gianmaria Colognese a Silvana Costa, da Rosetta Berardi a Graziano Spinosi, da Mirella Saluzzo a Raniero Bittante, da Sergio Monari ad Agostino Cordelli, da Pasquale Martini a Leonardo Santoli.
Golem sta ad indicare il grumo d'argilla informe dal quale ha origine il primo uomo, dunque è l'esistenza imperfetta prima della creazione.
Nel corso degli ultimi due decenni l'idea di scultura pare aver mantenuto caparbiamente un'oscura forza immaginativa, a dispetto di quanti la vorrebbero vedere al tramonto, ridotta ad un ruolo marginale rispetto alle altre ricerche ed alle altre forme espressive. La proliferazione e la contaminazione dei linguaggi imposti dalle nuove tecnologie elettroniche è sembrato un processo capace di dare il colpo di grazia all'universo pratico e teorico dell'investigazione plastica. Eppure, come il Golem del vecchio romanzo di Gustav Meyrink, la scultura ha saputo mantenersi viva, coltivare il proprio retaggio simbolico e linguistico, avventurarsi all'interno di nuove ipotesi comunicative.
A dispetto degli smembramenti subiti, la scultura resta un punto di riferimento essenziale della pratica artistica contemporanea, sapendo accogliere una molteplicità complessa di immersioni nell'analisi della realtà spaziale, dispiegando un possesso emotivo ed intellettuale delle ragioni della spazialità. Installazione, arte ambientale, ricerca sui materiali e sulle loro relazioni con la materia-luce, hanno così affiancato il lavoro degli "scultori-scultori", disponendo di fronte al nostro sguardo un ventaglio quanto mai variato di modalità di "fare spazio". Da queste premesse nascono le ragioni del Presidente dell¹Associazione ŒIl Cerbero¹ Silvana Costa, di presentare una mostra che vuole mettere a confronto artisti di generazioni e di formazione differenti che presenteranno le loro opere all'interno del Pala De André in occasione del Festival dell'Unità di Ravenna.
29
agosto 2003
Golem. Linguaggi della scultura. Oggi
Dal 29 agosto al 15 settembre 2003
Location
PALAZZO DE ANDRE’
Ravenna, Viale Europa, 1, (Ravenna)
Ravenna, Viale Europa, 1, (Ravenna)
Orario di apertura
dalle 19 alle 23,30
Vernissage
29 Agosto 2003, ore 18.30