Walter Tacchini, artista che proviene da importanti esperienze di arte sociale in Francia ed Italia, rivitalizzatore del carnevale dell’Omo ar bozo, professore di disegno sperimentale all’Accademia di Carrara, ha creato una nuova occasione di sfida ed integrazione tra la vitalità fisica dell’arte sociale e la staticità delle opere di arte ambientale.
Il Parco della Marrana diverrà sede di un evento che vedrà la popolazione di Ameglia, con maschere e costumi creati dalla fantasia onirica di Walter Tacchini, confrontarsi – secondo una ben precisa regia dell’artista – con le opere che da anni vengono installate nel Parco, realizzate da artisti di livello internazionale quali il giapponese Kengiro Azuma, gli italiani Luigi Mainolfi Mario Airò Renzo Mangili e vedovamazzei, l’israeliano Philip Rantzer, il persiano Hossein Golba, la cubana Maria Magdalena Campos-Pons (protagonista della mostra di quest’anno).
Ognuno di loro ha lasciato un segno ben preciso e forte della propria personalità ed immaginazione, creando opere che hanno uno stretto rapporto con il paesaggio e l’ambiente in cui sono inserite.
L’atto creativo di Walter Tacchini darà una nuova dimensione alle singole opere; le sue “statue” viventi verranno posizionate in rapporto alle singole opere d’arte esistenti, in modo da creare un nuovo valore estetico ed emozionale alle stesse. La magia delle maschere viventi costituirà la nuova opera dell’artista che modificherà la percezione dei luoghi creando nuove combinazioni di valori emozionali.

L’innesto reciproco dei due filoni di creatività – quello dell’azione sociale (teatro di strada, arte sociale) e quello delle installazioni di arte ambientale – non cancella l’esistente ma permette la nascita di una nuova opera globale ove sono le persone mascherate a costituire il filo conduttore della nuova scenografia; anziché tante opere di arte ambientale, l’atto creativo di Walter Tacchini determinerà un azzeramento – quasi – delle diversità, unificando la molteplicità in un’unica rappresentazione.