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Pasquale Martini – Pneuma
Lo Spazio Aperto della Galleria d’Arte Moderna di Bologna dedica una prima ampia mostra istituzionale alla poliedricità artistica di un autore molto particolare
Comunicato stampa
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Lo Spazio Aperto della Galleria d’Arte Moderna di Bologna dedica una prima ampia mostra istituzionale alla poliedricità artistica di un autore molto particolare. Il 12 settembre inaugurerà infatti la personale di Pasquale Martini dal titolo Pneuma. Martini è in grado di utilizzare le diverse forme espressive, dal video alla fotografia, dalla scultura alla performance e tutte le sue opere sono caratterizzate da un’alta qualità formale dell’immagine raggiunta attraverso il gioco del linguaggio del corpo.
Personaggio non solo eccessivo ma anche stupefacente, Pasquale Martini non ha scelto un mestiere qualunque come l’insegnante o il professore, attività che avrebbe potuto svolgere senza difficoltà, ma un lavoro dal quale, per quanto possa sembrare difficile, trae ispirazione e idee, Pasquale Martini fa il guardiano di porci. Attraverso la macchina fotografica e la sua opera innalza l’animale più bistrattato del creato e un mestiere all’apparenza umile a opera d’arte.
Non è facile separare il vissuto di questo artista dai suoi lavori, che fa del suo mestiere il soggetto delle sue fotografie, dando alle opere titoli con frequenti riferimenti al sacro come “Annunciazione” o “Altare al sole”.
Pasquale Martini è come quegli scrittori che impegnano giorni a sperimentare parole per cercare un linguaggio che sembra a prima vista spontaneo ma che è in realtà frutto di attenta riflessione.
Pasquale Martini usa la fotografia e il video come documentazione di azioni e performance delle quali lui stesso è sempre il protagonista insieme ad animali ed elementi della natura. Il suo è un viaggio interiore, misterioso e romantico di un amante della natura che documenta attraverso immagini le impressioni che il mondo esterno lascia su di lui con un linguaggio che si avvicina a quello espressionista, in cui il patos di tutti i momenti della vita è raccontato con forza e senza la paura di esprimere anche i momenti e le sensazioni spiacevoli e dolorose che la natura riserva all’uomo, dalla sofferenza alla morte.
Nelle sue opere non c’è un riferimento preciso né ad un periodo storico né ad alcuna società civile, si assiste invece ad un ritorno alla natura ed alla sua sempilcità, anche la nudità del corpo dell’artista che compare nelle immagini non fa riferimento a nessun genere di erotismo o di voierismo ma si traduce nell’esperienza radicale e difficile della primitiva nudità dell’animale di cui è fatta la natura.
Personaggio non solo eccessivo ma anche stupefacente, Pasquale Martini non ha scelto un mestiere qualunque come l’insegnante o il professore, attività che avrebbe potuto svolgere senza difficoltà, ma un lavoro dal quale, per quanto possa sembrare difficile, trae ispirazione e idee, Pasquale Martini fa il guardiano di porci. Attraverso la macchina fotografica e la sua opera innalza l’animale più bistrattato del creato e un mestiere all’apparenza umile a opera d’arte.
Non è facile separare il vissuto di questo artista dai suoi lavori, che fa del suo mestiere il soggetto delle sue fotografie, dando alle opere titoli con frequenti riferimenti al sacro come “Annunciazione” o “Altare al sole”.
Pasquale Martini è come quegli scrittori che impegnano giorni a sperimentare parole per cercare un linguaggio che sembra a prima vista spontaneo ma che è in realtà frutto di attenta riflessione.
Pasquale Martini usa la fotografia e il video come documentazione di azioni e performance delle quali lui stesso è sempre il protagonista insieme ad animali ed elementi della natura. Il suo è un viaggio interiore, misterioso e romantico di un amante della natura che documenta attraverso immagini le impressioni che il mondo esterno lascia su di lui con un linguaggio che si avvicina a quello espressionista, in cui il patos di tutti i momenti della vita è raccontato con forza e senza la paura di esprimere anche i momenti e le sensazioni spiacevoli e dolorose che la natura riserva all’uomo, dalla sofferenza alla morte.
Nelle sue opere non c’è un riferimento preciso né ad un periodo storico né ad alcuna società civile, si assiste invece ad un ritorno alla natura ed alla sua sempilcità, anche la nudità del corpo dell’artista che compare nelle immagini non fa riferimento a nessun genere di erotismo o di voierismo ma si traduce nell’esperienza radicale e difficile della primitiva nudità dell’animale di cui è fatta la natura.
11
settembre 2003
Pasquale Martini – Pneuma
Dall'undici settembre al 26 ottobre 2003
arte contemporanea
Location
SALA MAGGIORE EX GAM
Bologna, Piazza Della Costituzione, 3, (Bologna)
Bologna, Piazza Della Costituzione, 3, (Bologna)
Orario di apertura
10 - 18 chiuso il lunedì
Vernissage
11 Settembre 2003, ore 19
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