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Flor Garduño – Testimoni del Tempo/Flor
La Galleria d’Arte Moderna in collaborazione con CCS – Centro Culturale Svizzero dedica alla nota fotografa messicana Flor Garduño un ampia rassegna antologica divisa
Comunicato stampa
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La Galleria d’Arte Moderna in collaborazione con CCS – Centro Culturale Svizzero dedica alla nota fotografa messicana Flor Garduño un ampia rassegna antologica divisa in due sezioni: Testimoni del Tempo, opere dal 1987 al 1992 e Flor, che raccoglie opere dal 1992 ad oggi. E’ la prima volta in assoluto che le due mostre vengono presentate in contemporanea in Italia.
Il linguaggio fotografico di Flor Garduño nasce dalla riflessione e dall’interiorizzazione del dolore per il destino degli indigeni del centro America e per la perdita delle radici della propria tradizione. Un’abilità narrativa capace riunire in se il lento tempo contemplativo con l ’immediatezza dell’istante che cristallizza la memoria. Come Carlos Fuentes afferma “penetrare ambedue i tempi (l’immenso e il minimo, il presente e l’ appena trascorso, senza perdere il contatto con il tempo passato ed il tempo a venire) è il segreto dell’arte di Flor Garduño… Testimoni, guardiani, retaggio d’altro tempo, di segni perduti e realtà che per i nostri occhi sono diventate invisibili, i ritratti di Flor Garduño meritano la definizione commovente che del Tempo ci ha dato Socrate: è il ritratto mobile dell’eternità”.
Nelle opere della Garduño, attraverso un affascinante gioco di tonalità bianche e nere, l’artista ci rimanda un eco sottile intimamente connesso al mito, alla storia degli indios e alla loro sofferta vicenda storica. I suoi personaggi sono alla ricerca di un proprio destino personale e attraverso le immagini l’artista restituisce un volto e un nome ai protagonisti di questa ardua ricerca. Nelle sue opere Flor Garduño compie un’operazione estetica estremamente raffinata: la bellezza dell’eternità conferisce ai suoi protagonisti una inconfondibile aura d’irripetibilità e di unicità.
Negli ultimi lavori, la fotografa messicana ha concentrato la sua attenzione sull’interno, su uno spazio domestico che si configura come spazio di lavoro, dove mondo reale e mondo interiore divengono gli scenari privilegiati entro cui accadono le cose. La donna e il suo corpo sono allora il terreno di confronto, un mondo, tutto al femminile, dove simboli della creazione, della fertilità, del femminile si oppongono ai simboli del maschile creando una dualità di rimandi iconografici. E’ un universo contraddistinto dalla seduzione, dove sbocciano fiori e nel quale si intersecano i valori fondamentali dell’universo femminile.
Il linguaggio fotografico di Flor Garduño nasce dalla riflessione e dall’interiorizzazione del dolore per il destino degli indigeni del centro America e per la perdita delle radici della propria tradizione. Un’abilità narrativa capace riunire in se il lento tempo contemplativo con l ’immediatezza dell’istante che cristallizza la memoria. Come Carlos Fuentes afferma “penetrare ambedue i tempi (l’immenso e il minimo, il presente e l’ appena trascorso, senza perdere il contatto con il tempo passato ed il tempo a venire) è il segreto dell’arte di Flor Garduño… Testimoni, guardiani, retaggio d’altro tempo, di segni perduti e realtà che per i nostri occhi sono diventate invisibili, i ritratti di Flor Garduño meritano la definizione commovente che del Tempo ci ha dato Socrate: è il ritratto mobile dell’eternità”.
Nelle opere della Garduño, attraverso un affascinante gioco di tonalità bianche e nere, l’artista ci rimanda un eco sottile intimamente connesso al mito, alla storia degli indios e alla loro sofferta vicenda storica. I suoi personaggi sono alla ricerca di un proprio destino personale e attraverso le immagini l’artista restituisce un volto e un nome ai protagonisti di questa ardua ricerca. Nelle sue opere Flor Garduño compie un’operazione estetica estremamente raffinata: la bellezza dell’eternità conferisce ai suoi protagonisti una inconfondibile aura d’irripetibilità e di unicità.
Negli ultimi lavori, la fotografa messicana ha concentrato la sua attenzione sull’interno, su uno spazio domestico che si configura come spazio di lavoro, dove mondo reale e mondo interiore divengono gli scenari privilegiati entro cui accadono le cose. La donna e il suo corpo sono allora il terreno di confronto, un mondo, tutto al femminile, dove simboli della creazione, della fertilità, del femminile si oppongono ai simboli del maschile creando una dualità di rimandi iconografici. E’ un universo contraddistinto dalla seduzione, dove sbocciano fiori e nel quale si intersecano i valori fondamentali dell’universo femminile.
11
settembre 2003
Flor Garduño – Testimoni del Tempo/Flor
Dall'undici settembre al 26 ottobre 2003
fotografia
Location
SALA MAGGIORE EX GAM
Bologna, Piazza Della Costituzione, 3, (Bologna)
Bologna, Piazza Della Costituzione, 3, (Bologna)
Orario di apertura
10 - 18 chiuso il lunedì
Vernissage
11 Settembre 2003, ore 19
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