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Alessandro Papetti
Scenari di fabbriche abbandonate impresse su tele di grandi dimensioni, corpi femminili che affiorano dall’oscurità, bacini di carenaggio
Comunicato stampa
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Scenari di fabbriche abbandonate impresse su tele di grandi dimensioni, corpi femminili che affiorano dall’oscurità, bacini di carenaggio…. questi alcuni dei temi affrontati da Alessandro Papetti (Milano, 1958) in questa mostra, che lo vede ritornare a Bologna dopo essere stato protagonista di importanti eventi all’estero (Parigi, Johannesburg, Vancouver, Palm Desert California) oltre che, più di recente, a Milano (Studio Forni) e Verona (Galleria dello Scudo).
I soggetti prescelti esemplificano l’intento dell’artista di esplorare ogni aspetto della realtà al fine di svelare i misteri dell’esistenza. Ciò che accomuna queste tele, spesso di grandi dimensioni, è l’uso del colore, disteso a grandi pennellate e contenuto nelle tonalità del grigio e sabbia, fino al blu e viola dei suggestivi notturni. Il risultato è una tela quasi monocroma, della quale è protagonista la luce, che svela o nasconde ai nostri occhi porzioni di realtà. I riflessi e i giochi chiaroscurali si impadroniscono di ogni elemento, trasfigurandone la consistenza materica. Tutto è immerso in un’atmosfera liquida, che sembra estranea ai rumori e alle frenesie della vita quotidiana. Nei cantieri, per le strade, nelle case, ritratti alternativamente di giorno e di notte, tutto è immobile, sono luoghi di memorie, dove ogni singolo oggetto reca evidenti le tracce lasciate dal tempo. La presenza dell’autore è discreta quasi nascosta, sono le cose stesse a raccontare il proprio passato.
I soggetti prescelti esemplificano l’intento dell’artista di esplorare ogni aspetto della realtà al fine di svelare i misteri dell’esistenza. Ciò che accomuna queste tele, spesso di grandi dimensioni, è l’uso del colore, disteso a grandi pennellate e contenuto nelle tonalità del grigio e sabbia, fino al blu e viola dei suggestivi notturni. Il risultato è una tela quasi monocroma, della quale è protagonista la luce, che svela o nasconde ai nostri occhi porzioni di realtà. I riflessi e i giochi chiaroscurali si impadroniscono di ogni elemento, trasfigurandone la consistenza materica. Tutto è immerso in un’atmosfera liquida, che sembra estranea ai rumori e alle frenesie della vita quotidiana. Nei cantieri, per le strade, nelle case, ritratti alternativamente di giorno e di notte, tutto è immobile, sono luoghi di memorie, dove ogni singolo oggetto reca evidenti le tracce lasciate dal tempo. La presenza dell’autore è discreta quasi nascosta, sono le cose stesse a raccontare il proprio passato.
11
ottobre 2003
Alessandro Papetti
Dall'undici ottobre al 06 novembre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA FORNI
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Orario di apertura
9,30-13 e 16-19,30, chiuso lunedì mattina e festivi. .
Vernissage
11 Ottobre 2003, ore 18
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