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Elena Salvini Pierallini
Nei primi anni 50, Elena Salvini Pierallini, durante un soggiorno a Londra, vedendo ricami toscani e italiani esposti al Victoria and Albert Museum, decise di dedicare energia a questa tecnica in cui sua madre Leonella Casini Salvini era maestra. Negli anni 50, 60, 70, in totale controtendenza rispetto al predominio dell’Astrattismo prima e dell’Informale dopo, l’artista si sentiva attratta, -con un interesse particolare per il mondo variegato della natura e per il senso del “tempo”-, dalle sculture delle chiese romaniche, dalle miniature dei codici medievali, le cui atmosfere, personaggi, simboli e iconografie verranno poi trasportati sui suoi Quadri a ricamo. Le prime fasi della sua produzione, dagli anni 50 sino alla metà degli anni 80, videro la realizzazione di numerose opere, con calendari e zodiaci come soggetti, su sete, lini, organze, dove il ricamo, -eseguito in un primo tempo dalle lavoranti sotto la guida esperta della madre, dagli anni 70 dalla stessa artista- è il prodotto ultimo di una lunga fase di elaborazione: prima il disegno, poi pittura su carta, quindi ricalco sulla seta pura, infine il ricamo. In tempi più recenti le tele, soprattutto organze ed ermesini, si arricchivano di profondità prospettiche per il moltiplicarsi degli strati e delle tecniche, la pittura acquisendo via via sempre più consistenza accanto al ricamo
Elena Salvini Pierallini
Firenze, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 2, (Firenze)