La mostra, composta da opere figurative e da documenti, e il relativo catalogo intendono ricostruire l’attività politica, letteraria e artistica di Carlo Levi negli anni del soggiorno a Firenze dal 1941 al 1945.
Carlo Levi si stabilì a Firenze nel 1941, e in questa città visse alcuni avvenimenti cruciali: fu di nuovo in carcere nel giugno-luglio 1943; dopo l’8 settembre trovò rifugio nella casa-pensione di Anna Maria Ichino, dove scrisse
Cristo si è fermato a Eboli; entrò nella Resistenza fiorentina, militando in Giustizia e Libertà, e dopo la liberazione divenne direttore del quotidiano del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, “La Nazione del Popolo ”, dipinse una serie di opere di forte valore innovativo nel suo percorso pittorico e iniziò un’inedita produzione scultorea.
La mostra presenta testimonianze archivistiche – provenienti da un fondo che solo di recente è stato messo a disposizione degli studiosi (lettere e documenti che Levi – prima di partire per Roma, nel 1945 – lasciò a Firenze presso lo studio di un amico, il pittore e azionista fiorentino Giovanni Colacicchi, e che sono tuttora conservate dalla famiglia Colacicchi), dal fondo della Fondazione Carlo Levi e da altri archivi di Firenze e di Torino – e opere d’arte, prestate da musei (Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Musei Civici di Pordenone), da Enti e Istituti culturali (Fondazione Carlo Levi, sede RAI di Trieste e Istituto per la Storia della Resistenza in Toscana) e da varie collezioni private italiane.