Riserva artificiale

Un progetto di Cesare Pietroiusti e Alessandro Ambrosini, Alessia Bellon, Stefania Bona, Viviana Carlet, Lisa Castellani, Maria Ida Clementel, ValeriaCozzarini, Anna L. Dionello, Antonio Guiotto, Changiz Jalayer, Manuela Mocellin, Valentina Paganello, Eleonora Sarasin, Melissa Valso, Stefano Zatti (Accademia di Belle Arti di Venezia).

Area dismessa in stato di abbandono dovuto alla sua incerta collocazione ai bordi della zona industriale; una banchina usata come deposito di materiali, qualche ufficio, officina per barche da diporto, bar. Così si presenta la darsena dei rimorchiatori marittimi a Marghera, un bacino circoscritto da strade a scorrimento veloce per i camion che si inoltrano fra le vie dell’Azoto, dell’Atomo, dell’Eletricità (sic). E’ stata scelta da un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, coordinati da Cesare Pietroiusti, come laboratorio a cielo aperto per un lavoro mirato a individuare le caratteristiche salienti di una zona di margine. I landmarkers di volta in volta indicati per orientarsi sono legati alle esperienze individuali di passaggio, sosta, scoperta, analisi empirica.
L’arte non ha i mezzi dell’urbanistica contemporanea, non può decidere per grandi piani d’area, lavora piuttosto sull’osservazione dell’esistente, ne registra l’eterogeneità, le storie possibili che devono emergere da oggetti e persone. E allo stesso tempo non si limita a documentare venendo piuttosto a costituirsi, nel processo collettivo di elaborazione, una possibilità ulteriore per interpretare il luogo senza volerlo trasformare radicalmente, preoccupandosi piuttosto di conservare lo stato delle cose, come anche di evidenziarne inattesi livelli di complessità e sottili elementi poetici.
Da qui l’idea di istituire una ”riserva artificiale”, onde tutelare un luogo senza alcuna specifica qualità, se non il situarsi sull’orlo dell’acqua e a ridosso di strade molto trafficate. Come orizzonte i bacini di carenaggio della Fincantieri, i silos dei depositi di granaglie, gli edifici in disuso. Che possono diventare le propaggini della riserva, caratterizzandone i percorsi esplorativi da proporre a chi se la sente di volgere le spalle a Venezia e al contesto della Biennale. Il che significa saper sottolineare e così far emergere quel che di attrattivo si scorge nell’anonimità degli spazi, trovando adeguate forme di comunicazione per rendere anche gli altri partecipi del processo di scoperta di un comprensorio difficilmente penetrabile, in gran parte proibito al pubblico.
Il lavoro artistico in questo senso svolge una funzione di colonizzazione primaria, come di specie pioniere che si insinuano fra l’asfalto e i muri di recinzione. Fra la funzionalità e la dismissione, fra l’interdetto e l’accessibile.
E l’area dismessa si appresta a diventare così un capolinea.

 
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04 giugno 2003

Riserva artificiale

Dal 04 giugno al 12 novembre 2003
Location
PORTO MARGHERA – DARSENA
Venezia, Via dell'Atomo (Mestre), (VENEZIA)

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