“Un disegnatore puro – lo ha definito Leonardo Sciascia – un disegnatore non-pittore, un disegnatore che tutto assume ed assomma nel disegno”.
Nicolò D’Alessandro è un artista al di fuori dalle mode e dalle tendenze contingenti. Il respiro temporale dei suoi disegni è amplissimo; accoglie, fagocita e metabolizza umori metareali, letterari, fino all’assunzione di atmosfere mitologiche.
Con questa esposizione egli ha chiamato se stesso al centro della sua strepitosa esperienza d’arte per indicare nel disegno un emblema, un percorso di ricerca individuale che cancella tutte le fatiche. Al disegno, al segno che diventa gioco, passione, coscienza che si moltiplica con infinite teorie, variazioni, sublimazioni è consacrata tutta la mostra.

“Mediante i mezzi parsimoniosi del nero e del bianco, e attraverso forme impazienti di emergere perché pervase e quasi sospinte da un movimento incessante, – scrive Giuseppina Radice – i disegni di D’Alessandro raccontano le storie più eloquenti ma raccontano anche la storia di ogni singolo segno: linee che lottano, si espandono, si associano, prolificano; tratti che non possono conoscere esitazioni, che non richiedono ritocchi e il più minuto dei quali è già traiettoria, movimento.” “Il vero destino di Nicolò D’Alessandro è un destino di lavoro. Lo dichiara continuamente.””Disegnare non stanca” era il titolo dell’ultima sua mostra. Non a caso il titolo della presente mostra è: “Ma tu disegni ancora?”