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Riflessi di Bisanzio
Dipinti su tavola, affreschi staccati, preziosi paramenti sacri e oggetti liturgici, legature, manoscritti miniati e libri a stampa illustrano le manifestazioni artistiche fiorite in un periodo storico che va dalla caduta di Bisanzio sotto il dominio dell’Impero Ottomano nel 1453, fino agli albori della fondazione dello stato greco moderno nel 1830.
“Riflessi di Bisanzio. Capolavori d’arte dal XV al XVIII secolo dal Museo Bizantino e Cristiano di Atene”, già presentata a New York presso l’Alexander S. Onassis Public Benefit Foundation, giunge ai Musei Capitolini grazie alla collaborazione tra il Ministero della Cultura della Repubblica Ellenica, l’Ambasciata di Grecia a Roma, l’Assessorato alle Politiche Culturali e la Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma.
La mostra, la cui durata coincide in parte con il semestre di presidenza dell’Unione Europea della Repubblica Ellenica, è curata da Dimitrios Konstantios ed Eugenia Chalkia, rispettivamente Direttore e vice Direttore del Museo Bizantino e Cristiano di Atene. Nata dai più recenti studi incentrati sulla ricognizione sistematica di questo straordinario patrimonio, è frutto della selezione delle opere più significative conservate nel Museo ateniese. L’arte sacra di questo periodo è caratterizzata dalla sopravvivenza di molti elementi della civiltà bizantina, ma anche da positive contaminazioni con l’arte dell’oriente ottomano e dell’occidente cristiano, con particolare riferimento a Venezia e alla sua area di influenza.
Si tratta di un’esposizione di arte sacra dove dipinti, rarissimi paramenti sacri in velluto o seta, con ricami in oro o argento e preziosi oggetti liturgici in oro e argento, smalti e filigrane e prete preziose dispiegano, con intatta forza evocativa, un apparato iconografico di straordinaria ricchezza.
Riflessi di Bisanzio
Roma, Piazza Del Campidoglio, 1, (Roma)