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Luca Maria Patella – Usquequàque
Una vasta e molteplice mostra – quasi un’antologica.
Comunicato stampa
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Una vasta e molteplice mostra - quasi un'antologica - di Luca Maria Patella, presso la Fondazione Morra di Napoli. Il titolo, in perfetto latino, viene a dire: ovunque (Cicerone), e sempre (Catullo); ma suona anche ironicamente (...quasi connesso alla turbolenza dei nipoti di Paperino?). La mostra comprende opere fotografiche, opere installative e pittoriche e relative ai Libri di Patella. Una tavola rotonda presenterà vari di questi ultimi, appena pubblicati.
Il complesso di grandi Opere fotografiche (170 x 130 cm.) si riferisce al mitico Paese di "Montefolle / Madmountain" (...in realtà la casa-studio alchemica dell'artista, in Toscana): opere realizzate, per lo più, con le tecniche della "archeologia fotografica", che le carica di valori pittorici e onirici. Sono eseguite con apparecchi messi a punto dall'artista, e si può dire: "senza macchina fotografica, senza pellicola a colori, e senza ritocchi manuali. Come, allora: per... magia?". Solo più recentemente vi sono esempi di interventi digitali: ...la costruzione di una "Maison de Plaisir (Cosmique)", da C. N. Ledoux. Complessivamente le opere coprono un arco di tempo che va dal 1970 al 2003. Le Opere pittoriche formano un complesso di 50 ovali, che appartengono al ciclo "La Logique du Goût" (Diderot). Soggetti variati, che vanno dai "Vasi fisiognomici-ritratti", a connessi interventi materici e pittorici, anni '80. Per l' Ambiente , sono presentate delle multicolori scatole cubiche, che contengono gli strumenti per realizzare i noti "Muri Parlanti" (Galleria Apollinaire, Milano, 1971; Atene e Madrid, 2000). È anticipata anche - in parte - una grande Struttura , ideata per un nuovo spazio della Fondazione Morra, e che contiene una "Gioconda in fronte e in Campan(i)a". Infine sono esposti una panoramica di Libri ideati e prodotti da L. M. Patella dagli inizi degli anni '70 ad oggi e presentate varie nuove pubblicazioni.
Il complesso di grandi Opere fotografiche (170 x 130 cm.) si riferisce al mitico Paese di "Montefolle / Madmountain" (...in realtà la casa-studio alchemica dell'artista, in Toscana): opere realizzate, per lo più, con le tecniche della "archeologia fotografica", che le carica di valori pittorici e onirici. Sono eseguite con apparecchi messi a punto dall'artista, e si può dire: "senza macchina fotografica, senza pellicola a colori, e senza ritocchi manuali. Come, allora: per... magia?". Solo più recentemente vi sono esempi di interventi digitali: ...la costruzione di una "Maison de Plaisir (Cosmique)", da C. N. Ledoux. Complessivamente le opere coprono un arco di tempo che va dal 1970 al 2003. Le Opere pittoriche formano un complesso di 50 ovali, che appartengono al ciclo "La Logique du Goût" (Diderot). Soggetti variati, che vanno dai "Vasi fisiognomici-ritratti", a connessi interventi materici e pittorici, anni '80. Per l' Ambiente , sono presentate delle multicolori scatole cubiche, che contengono gli strumenti per realizzare i noti "Muri Parlanti" (Galleria Apollinaire, Milano, 1971; Atene e Madrid, 2000). È anticipata anche - in parte - una grande Struttura , ideata per un nuovo spazio della Fondazione Morra, e che contiene una "Gioconda in fronte e in Campan(i)a". Infine sono esposti una panoramica di Libri ideati e prodotti da L. M. Patella dagli inizi degli anni '70 ad oggi e presentate varie nuove pubblicazioni.
15
maggio 2003
Luca Maria Patella – Usquequàque
Dal 15 maggio al 25 giugno 2003
Location
FONDAZIONE MORRA – PALAZZO BAGNARA
Napoli, Piazza Dante, 89, (Napoli)
Napoli, Piazza Dante, 89, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì - venerdì h. 11.00 - 13.00/ 16.30 - 19.00.
Vernissage
15 Maggio 2003, ore 20