Francese compie i propri studi presso l’Accademia di Brera dal 1945. Nel primo dopoguerra collabora con le riviste Numero e Pittura, tematizzando realisticamente il clima culturale di quel periodo. Successivamente il suo interesse si sposta dalla descrizione espressionistica verso una sorta di nuova figurazione influenzata sia dall’”art brut” di Dubuffet sia dalla decostruzione di Bacon, arrivando a risultati informali fondati su una poetica del dissolvimento.

Esegue cicli pittorici quali Le notti d’amore, Erica e il diavolo, La bestia addosso, Sole notturno, Imbarco. Nel 1947 realizza dieci acqueforti pubblicate da Einaudi per Testamento e Ballate argotiche di Villon; illustra Delitto e castigo di Dostoevskij e opere di Poe, Hoffmann, Cervantes e Alfieri.

Ampia è la serie delle mostre personali, aperta dall’esposizione alla Galleria La Colonna di Milano nel 1954 e seguita da molte altre occasioni espositive tra le quali si segnalano le rassegne di Brescia nel 1963; alla Bergamini di Milano negli anni 1961, 1964, 1966 e 1969; alla Galleria Toninelli di Milano nel 1975; alla Sala della Balla del Castello Sforzesco di Milano sempre nel 1975; alla Galleria Bambaia di Busto Arsizio nel 1976; alla Galleria Trentadue di Milano nel 1981