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Ivano Sossella
I primi lavori di Sossella visualizzano l’esigenza di affinare la nostra sensibilità ad espandere il nostro punto di vista: dallo spazio in cui siamo ai “luoghi che i sensi tecnicamente estesi” ci consentono di raggiungere. L’artista ricerca e propone uno statuto nell’interazione delle funzioni degli oggetti – una radio modifica il proprio suono a causa di un phon accesa posto accanto. Il suono della radio viene così modificato e relazionato con il rumore del phon e ne condivide il momento. Una catena semantica che potrebbe e può procedere oltre. Così l’opera, attraverso lo smarrimento dei luoghi d’arte, diventa occasione per sottrarsi al dominio delle “scontatezze che la comandano” e trova forza e persuasione proprio nell’esplosione assoluta di ogni precisazione di senso. Siamo di fronte ad una perdita di “certezze date” che diventa funzionale e interna al lavoro dell’artista. Si è parlato in passato di “Dissipazione dell’oggetto esposto”: l’opera che si presenta come un agglomerato di azioni e significati, si rivela pertanto nel suo momento massimo di dispersione. I “lavori in distribuzione”, a partire dal 1987, sviluppano ulteriormente l’occasione dissipativa dell’opera: ogni lavoro si mostra come un contenitore di una grande quantità di volontini e depliants. Le dimensioni fisiche e significative della galleria vengono così superate attraverso questa evenienza, che è in grado di far assumere all’opera una “prassi attiva”. La categoria della dissipazione rivela un’intenzione di lavoro per l’artista, che supera la forza e la forma del proprio oggetto. In questo modo l’opera è un’occasione, come negli “stark” di Felix Gonzàles Torres del 1989, per continuare un’esperienza, disperdendo la certezza del contenuto a favore di un’utilizzazione di una relazione esplosa e pluralizzata. Nei lavori “A poster”, per esempio Sossella realizza poster (di dimensioni variabili a seconda del luogo espositivo) su centinaia di pannelli che cadono e vengono riesposti senza posa. Le categorie o anche solo i modi di pensare l’arte, dall’installazione alla performance, non sono più a disposizione nel processo dissipativo: è una presa teorica che afferra di forza il processo artistico. Nel progetto per la galleria Leonardi V-Idea Ivano Sossella coinvolge tutto lo spazio con disegni a parete a tema fisso. Uno dopo l’altro ad accumulare una ricchezza di intenzione e azione sempre presunta, ma solo (sempre) ironicamente raggiungibile
Ivano Sossella
Genova, Vico Di Campetto, 8A, (Genova)