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Marino Marini
Si presentano in mostra opere del grande maestro Marino Marini che appartengono al periodo che si colloca tra la fine degli anni Venti e, attraverso uno scelto percorso, i primissimi anni Settanta a testimoniare la genesi di un linguaggio artistico unico e irripetibile. Marino Marini è con pochi altri scultori italiani e europei o americani uno dei grandi protagonisti del rinnovamento plastico che caratterizza il XX secolo. Condividendo con Henry Moore e pochi altri la responsabilità del radicale mutamento non solo della scultura ma più in generale dell’afflato estetico che l’arte contemporanea continua ad esprimere rinnovando il mondo, Marino Marini ha sviluppato un percorso esemplare. Di questo percorso si ha testimonianza in mostra nei lavori degli anni Venti e fino alle opere della fine degli anni Quaranta, così come della nuova raggiunta maturità a della volontà dell’artista di svolgere in tutte le sue potenzialità il nuovo linguaggio formale è pungente testimonianza nelle opere che corrono dall’ultimo dopoguerra ai primi anni Cinquanta e da questi agli esordi dei Sessanta. Negli anni Sessanta poi, Marino Marini sembra aprirsi ad una nuova ricerca, che dilata e arricchisce il proprio linguaggio espressivo raggiungendo una pregnanza straordinaria. Pregnanza di cui in mostra si hanno rari documenti. La conferma della grandezza dell’ Artista è poi esplicitata dai lavori relativi agli anni successivi, a testimoniare un percorso creativo che è sempre stato in crescendo, senza né pausa né residui.
La mostra che si propone, rappresenta dunque un prezioso momento di riscoperta e di incontro con alcune tra le opere più significative che, di decennio in decennio, testimoniano il cruciale contributo all’ arte del XX secolo dato da Marini Marini.
Sei sculture, tra cui Piccolo Cavaliere del 1944 e Piccola Danzatrice del 1953-54 undici dipinti tra cui Sposa felice del 1949 Cavallo e cavaliere del 1953 e altre per complessive 22 opere
Marino Marini
Torino, Via Della Rocca, 6B, (Torino)