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Un’orchestra di strumenti automatici, controllati da algoritmi e strettamente interconnessi, per creare un ecosistema a marcata biodiversità. Cosa ci troveremo ad ascoltare, nel corso di Millis ()? La performance sonora, nata dall’incontro tra Josè Angelino e Simone Pappalardo, si terrà domenica, 31 marzo, alle 15, presso la Project Room del MAMbo di Bologna. Il progetto, a cura di Giuliana Benassi e all’interno della mostra “No, Oreste, No! Diari da un archivio impossibile” in corso fino al 5 maggio 2019, esplora i limiti e le potenzialità dei processi creativi applicati alle più avanzate tecniche di calcolo, attraverso strumenti realizzati in forma di installazione e costruiti per indagare le peculiarità dell’assemblaggio di diversi materiali.
L’orchestra è controllata sia da algoritmi non deterministici, che monitorano e modificano matrici di feedback, sia da forme elettromeccaniche di modulazione e timing, cercando una completa fusione, in tempo reale, fra gli schemi della forma musicale e i meccanismi di generazione del suono, per creare un vocabolario di timbri elettromeccanici in continua trasformazione.
La performance sarà seguita, alle 16, da Che cosa intendiamo quando parliamo del rapporto Arte e Scienza?, una tavola rotonda che metterà in dialogo gli artisti Angelino e Pappalardo con lo scienziato Alessandro Chiarucci, docente all’Università di Bologna. Modera Serena Carbone, storica dell’arte e curatrice della mostra “No, Oreste, No!”.