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La residenza d’artista fa vibrare l’ex complesso di Manifattura Tabacchi: Cura, Meraviglia, Armonia saranno i temi del triennio che ospiterà questo progetto a Firenze. La città si è da tempo aperta al contemporaneo: le opere di Sergio Risaliti, direttore del Museo del ‘900 di Firenze – insieme all’intervento del Comune – hanno risvegliato quell’afflato artistico italiano da lungo tempo sommerso dai ricordi del rinascimento. Firenze si appresta a essere una «città laboratorio del contemporaneo» in cui Manifattura Tabacchi «sarà una vera e propria cittadella della cultura» cosicché il rinascimento possa essere «una questione ancora aperta, in progresso», tuona Risaliti.
I 6 giovani artisti selezionati per il progetto di quest’anno, hanno collaborato con artisti nazionali e internazionali esponendo poi lavori collettivi e un’opera personale a suggello del percorso: gli artisti sono stati molto seguiti perché «quando Michelangelo non aveva committenze non sapeva cosa fare, lasciava le opere incompiute» dice ancora il curatore, Sergio Risaliti.
La cura è il percorso per la guarigione: dalla trasandatezza verso noi stessi e l’altro da sé; cura è un andare verso qualcosa, l’avere a che fare con il mondo e le cose che lo abitano. «L’essere-nel-mondo – scrive il già ricordato nel catalogo, Martin Heidegger – è caratterizzato come prendersi cura» nella modalità dell’operare, dell’interrogarsi e dell’intenzione, dell’attenzione. «Una pietra non ha mondo e non se ne prende cura» ma noi non possiamo che aver cura delle cose, e le opere esposte ne portano testimonianza. In Dama di Mohsen Baghernejad Mighanjooghi delle strutture in ferro modellano il fusto, riempite del vecchio intonaco della manifattura tabacchi, le foglie: nascono alte piante, timidamente verdi. Un annaffiatore rosa accanto. L’immagine grottesca del fantasma della Natura, annuncia un tempo fatale e imminente se non cade la logica per cui niente è da conservare e tutto è da fruire. Ad eco delle parole di Risaliti: «in che direzione stanno viaggiando Gea e Prometeo»?
Venezian Tatiana Stropkaiova, ph OKNO studio
La cura è in Venetian Girl, di Tatiana Stropkaiovà, nella litania d’immagini inquiete, quando l’angoscia si fa silenziosa, monocromatica: interminabili verifiche, pezzi di sé su di sé, la riproduzione dello stesso soggetto sotto più strati, percorrono il labirinto di un ex spogliatoio.
Si parla un linguaggio specificatamente umano anche in Faces di Gioele Pomante: la rigidità del supporto si fa dinamismo in superficie, scorrono fotogrammi della mutevolezza di sé.
Poi, l’enorme portafoto, Proxima Centauri: Festa reca l’interno «come certezza della fine» dice l’artista, Matteo Colccia. Cura della morte o anti-cura?
La cura è anche della storia del luogo, nei calchi di proiettili sparati durante l’occupazione tedesca che poggiano su pezzi di fascio littorio in rovina: Asshole è il titolo irriverente di Stefano Giuri.
Di Lori Lako, Schwimmflügel- I Haven’t Dreamed of Flying for a While: due braccioli – ali da mare, in tedesco – si stagliano sulle tonalità del blu studiate da Werner nel 1814; il mare si mischia al cielo, i braccioli paiono imperlati d’acqua o di brina d’alta quota. Il sogno bambino dei volatili disegnati sui braccioli sembra L’Albatro incerto tra spleen e ideale: l’unica certezza sono le fredde indicazioni d’uso dei braccioli riportate sul muro.
Achille Falco
mostra visitata il 20 marzo
Dal 20 marzo al 19 maggio 2019
LA CURA
Manifattura Tabacchi
Via delle Cascine 35 – 50144 Firenze
Orari: su appuntamento
Info: (+39) 055 330830, info@manifatturatabacchi.com