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Nonostante i profondi tagli alla cultura attuati dal neo presidente Jair Bolsonaro, la Bienal de São Paulo prosegue sulla sua strada e continua a comporre il suo organico. Dopo aver nominato José Olympio Pereira come presidente della omonima fondazione, è stato appena annunciato che Jacopo Crivelli Visconti sarà il curatore della 34ma edizione del 2020. La selezione è avvenuta tra cinque progetti presentati da altrettanti curatori e dedicati a un tema comune: l’arte come piattaforma per la diversità di pensiero e come mezzo di condivisione di un progetto comune. «Vorremo dare un contributo enorme non solo all’arte ma anche a tutto il Paese», ha dichiarato Olympio.
«È un grande onore per me tornare al lavoro alla Fundação Bienal» ha detto Visconti, che è nato a Napoli nel 1973, ha conseguito un dottorato in Architettura presso l’Università di San Paolo ed è stato membro del team curatoriale della Fondazione, per il Padiglione Brasiliano della 52ma Biennale di Venezia, nel 2007, dove ritornerà anche tra qualche mese, avendo curato il padiglione di Cipro. In Sudamerica, poi, ha anche co-curato la Biennale di Cuenca in Ecuador, nel 2014, mentre nel 2018, insieme a Diego Sileo, ha curato la mostra “BRASILE. Il coltello nella carne”, al PAC di Milano «La 34ma Biennale di San Paolo nasce vuole essere una mostra sofisticata dal punto di vista curatoriale ma anche accessibile anche al grande pubblico», ha continuato Visconti che, per sviluppare il suo progetto, ha formato una squadra composta da Paulo Miyada, Carla Zaccagnini, Francesco Stocchi e Ruth Estévez.