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Scafandro e via, fare i palombari immersi tra assolo e riff ruggenti, sfuggenti, continui, risulta assai piacevole in questo disco in cui per l’appunto l’unica cosa da fare è immergersi senza se e senza ma. Se si riesce nello scalfire la buccia ruvida del grunge ci si trova in una sottile armonia di correnti calde e fredde che cullano lo spirito.
Questo è Ten dei Pearl Jam, album eterno di cui in tanti hanno già scritto negli anni. Pubblicato dalla Epic Records il 27 agosto 1991 risulta essere una delle pietre miliari del nascente (all’epoca) grunge, e contiene ben tre singoli di successo planetario (Alive, Even Flow e Jeremy) ed è stato inserito al 209esimo posto nella lista dei 500 migliori album secondo la rivista Rolling Stone.
Once, così subacquea, liquorosa, da sobborgo e insegne luminose, assolo taglienti e voce tra il pesante e graffiante. Even Flow urlante e lasciata andare su assoli continui, come mani che s’ incontrano come l’anima che balla nel buio. Il terzo brano, Alive, impatta sul timpano come il suono caldo del legno che scoppietta in un camino, rivanga sensazioni calde, avvolgenti. Why go ha la bellezza dalla sua parte, tono a dir poco convincente e grandi occhi attraverso cui guardare. Il quinto brano, Black è un’opera assoluta, di livello altissimo, i temi sono i classici di un amore perso, ma lo stile è qualcosa di unico; segue Jeremy, una cavalcata quasi country verso il tramonto, brano forse di maggior successo dell’intero album. L’eterea, gorgogliante Oceans ci fa affondare giù, sempre più giù, negli abissi di questo album; la successiva Porch è la scossa giusta che ci risveglia dal piacevole torpore della traccia precedente: impetuosa, vorticosa, inarrestabile, ci fa passare da osservatori esterni ad attori interni; subito dopo Garden, nona traccia, ci coccola e asciuga la testa rincasando dopo la pioggia; mare in tempesta Deep, spiaggia deserta Release. Per questo album ho creato un’opera abissale, che potesse interpretarlo al meglio; ecco a voi Ten in versione visiva o almeno, come al solito, la mia interpretazione; buona visione!
Fabio Gagliandi
1. Once – 3:51 (musica: Stone Gossard)
2. Even Flow – 4:53 (musica: Stone Gossard)
3. Alive – 5:40 (musica: Stone Gossard)
4. Why Go – 3:19 (musica: Jeff Ament)
5. Black – 5:44 (musica: Stone Gossard)
6. Jeremy – 5:18 (musica: Jeff Ament)
7. Oceans – 2:41 (musica: Stone Gossard, Jeff Ament, Eddie Vedder)
8. Porch – 3:30 (musica: Eddie Vedder)
9. Garden – 4:59 (musica: Stone Gossard, Jeff Ament)
10. Deep – 4:18 (musica: Stone Gossard, Jeff Ament)
11. Release – 9:05 (musica: Stone Gossard, Jeff Ament, Mike McCready, Dave Krusen, Eddie Vedder) – contiene la traccia fantasma Master/Slave