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Sacralità e mistero, tabù e purezza, organico e biologico ma anche socialmente e storicamente determinato, quello della nascita è un concetto sfaccettato, coincidente con il suo opposto, con la fine e la distruzione. Con “Natus”, mostra in apertura l’8 novembre alla Basilica di San Lorenzo di Firenze, Ugo Riva propone una riflessione sul tema, in dialogo con la suggestione del salone di Donatello e con i versi appositamente composti da Davide Rondoni. «Fare scultura è cosa complessa. La parola, aggiunta alla forma, aiuta a conoscerla meglio, per comprenderne il tutto», spiega Riva.
In esposizione, ventidue sculture in terracotta policroma, bronzi policromi e due grandi disegni che sintetizzano un trentennio di ricerca sul rapporto madre-figlio. “Natus” sarà accompagnata da un libro, edito da CartaCanta, con il testo in versi di Davide Rondoni e interventi di Massoud Besharat, Giordano Bruno Guerri, Beatrice Buscaroli, Francesco D’Arelli, Alba Donati, Sergio Givone, Lucetta Scaraffia, Vittorio Sgarbi e un’intervista all’artista a cura di Paola Veneto, con foto di Andrea Sbardellati.