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Il Padiglione olandese ha presentato i suoi artisti per la prossima Biennale d’Arte di Venezia, che aprirà le porte l’8 maggio 2019. Si tratta di Remy Jungerman, originario del Suriname e nato nel 1959, e Iris Kensmil, nata ad Amsterdam nel 1970. The Measurement of Presence è il loro progetto, a cura di Benno Tempel, direttore del Gemeentemuseum di L’Aia, e commissionato dal Mondriaan Fund, che lo ha selezionato tra le circa 70 proposte pervenute in seguito alla open call. Dopo diverse edizioni affidate a un solo artista, si torna a una formula doppia ed è inutile dire che l’aspettativa è molto alta, considerando tanto il prestigio del padiglione disegnato nel 1954 da Gerrit Thomas Rietveld, che la qualità alla quale ci hanno abituato le ultime esposizioni, come quelle di Mark Manders, Herman de Vries e Wendelien Van Oldenborgh.
The Measurement of Presence proporrà una riflessione sulla storia della Biennale e sul suo dialogo con il contemporaneo, in una sorta di metanarrazione che coinvolgerà persone, luoghi e idee, tra Modernismo, Avanguardie, globalizzazione e antropologia e linguaggi estetici. A essere messa in discussione sarà l’idea stessa di confine, da dilatare verso una nuova collocazione post-nazionale, un discorso che acquisterà un valore critico, in un contesto dalle identità fortemente connotate come quello della Biennale, oltre che per una nazione fortemente coinvolta nei processi del colonialismo e del postcolonialismo. L’architettura del Padiglione svolgerà un ruolo determinante nella progettazione della mostra, che si proporrà come uno sazio di incontri e di riflessione e non includerà alcun intervento architettonico.