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Ognuno al mondo ha le sue ossessioni. Quella di Katharina Hinsberg per esempio è la linea. No, non nel senso di forma fisica, ma proprio intesa come ente geometrico. La Hinsberg infatti mette al centro della sua ricerca la linea, e quindi anche il disegno, togliendola alla sua funzione classica rappresentativa, e manipolandola alla ricerca della sua anima concettuale, quasi come se fosse una cavia da laboratorio.
Ce lo ribadisce da Marie-Laure Fleisch – prima mostra nella nuova sede – con una grande installazione ambientale, e diverse opere su carta.
Lo spazio principale della galleria è riempito da fasci di strisce di carta rossa-arancio che cadono verticalmente dalle volte verso terra quasi fossero pilastri, o liane in una giungla pluviale, finendo in grovigli disordinati (c’è anche un involontario, almeno spero, effetto carnevalesco: le sottili strisce ricordano tanto le stelle filanti ammucchiate sul fondo delle strade alla fine del martedì grasso). Lo spazio architettonico disegnato da queste linee, e percorribile dai visitatori, non è però riferibile agli Spatien del titolo, parola tedesca che indica piuttosto gli intervalli di spazio in una serie, le spaziature, le pause: in questo caso l’artista si riferisce agli interspazi tra un punto e l’altro di quelli che formano una linea, esistenti, ma impercettibili all’occhio che invece vede continuità.
Proprio come le cesure che si possono notare osservando da vicino le strisce, molte delle quali sono in realtà la somma di segmenti più corti saldati tra di loro, tracce di rotture precedenti, naturale conseguenza dei tanti attraversamenti di pubblico – l’opera è stata esposta già in Germania nel 2010 e nel 2011.
Le altre opere su carta, sono ulteriori esempi di decostruzione della linea. Nei disegni a pastello rosso-arancio della serie Divis, il tratto del disegno, curvo e aggrovigliato come un filo di lana, è seguito e ritagliato con certosina precisione, sino a levare tutto lo spazio di carta superfluo, e isolare solo la esile traccia di carta su cui corre il tratto grafico. Nella serie Netz invece, il tratto a grafite sembra essere trasversale rispetto al percorso delle linee di carta ritagliata, entra ed esce attraverso quelle, lasciando indovinare la sua traiettoria. Infine le carte della serie Feuille Ajourée, presentano una delicata filigrana a griglia, traforata con strumenti di massima precisione secondo diversi pattern geometrici. Una mostra lineare insomma.
Mario Finazzi
mostra visitata il 19 gennaio
Dal 20 gennaio al 21 marzo 2015
Katharina Hinsberg, Spatien
Galleria Marie-Laure Fleisch
Via di Pallacorda 15
00186 Roma
Orari: dal martedì al venerdì dalle 14:00 alle 20:00, sabato dalle 16:00 alle 20:00
Info: www.galleriamlf.com