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È scomparso ieri, 25 luglio, a 88 anni, Giancarlo Vitali, artista dall’animo schivo, pittore potente, sorprendente e inaspettato, cresciuto in una famiglia di pescatori e scoperto per caso da Giovanni Testori, che definì la sua pennellata come caratterizzata da «materico splendore».
Vitali nacque il 29 novembre 1929 a Bellano, sul Lago di Como, la casa che non volle mai lasciare e nella quale ha finito con serenità i suoi giorni. Non compì studi artistici ma prese parte, a soli 18 anni, nel 1947, alla Biennale di Arte Religiosa, a Milano. Tra i partecipanti c’era anche Carlo Carrà, che ebbe modo di apprezzare i suoi lavori. Negli anni ’80 smise di esporre ma Giovanni Testori, dopo aver visto una sua opera in fotografia, si incuriosì e volle approfondirne la conoscenza. Negli anni seguenti prese parte a mostre in diverse gallerie e conobbe intellettuali come Mario Botta, Tonino Guerra, Franco Loi e Antonio Tabucchi. Nel 2017, gli fu dedicata la prima retrospettiva a Palazzo Reale di Milano.