21 giugno 2018

Itineris Casa d’Aste presenta una novità nel panorama delle aste milanesi: un catalogo dedicato interamente ai reperti archeologici

 

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ESPOSIZIONE: da giovedì 21 giugno a lunedì 25 giugno
Milano, Via Vivaio, 24 | ore: 10.00 – 19.00
ASTA: martedì 26 giugno | Milano, Via Vivaio, 24 | ore: 16.30

Per informazioni: tel. +39 02 4950 1546 | info@itinerisaste.com

Itineris Casa d’Aste | Via Vivaio 24 | 20122 Milano | www.itinerisaste.com

Il prossimo 26 giugno Itineris Casa d’Aste proporrà una novità nel panorama delle aste milanesi: un catalogo dedicato interamente ai reperti archeologici.
La vendita comprenderà oggetti provenienti da diversi orizzonti culturali, partendo dalla cultura Vinça situata nella ex Jugoslavia e risalente al quinto millennio avanti Cristo, rappresentata da alcune interessanti teste ornitomorfe di divinità, lotto 213, passando per la Valle dell’Indo con reperti ceramici dipinti databili al III millennio avanti Cristo, lotti 174-176, per arrivare ai reperti egiziani e mesopotamici della metà del II millennio avanti Cristo.
Il lotto 38, una importante collezione notificata di 117 reperti, già di proprietà di un artista ed intellettuale fiorentino, illustrerà il collezionismo colto degli inizi del XX secolo, in cui si uniscono sia gli aspetti più squisitamente archeologici come i cinerari, i buccheri e le ceramiche geometriche a quelli più marcatamente decorativi come la bella serie di sei piatti da pesce apuli e le eleganti ceramiche attiche, senza dimenticare la scultura presente con una bella testa di giovane del II sec. d. C., con le guance segnate da una rada barbetta.
Sarà inoltre presente un nutrito gruppo di ceramiche apule e campane a figure rosse fra le quali si segnala un eccezionale cratere a volute del Pittore di Baltimora, lotto 147, in ottimo stato di conservazione, pubblicato nel corpus della ceramica apula e accompagnato da un expertise del Professor Trendall, il massimo studioso di questa classe ceramica; fra i reperti più interessanti della ceramica campana sarà posto in asta un raro cratere a calice del Pittore di Nicholson, lotto 107, che dimostra come maestranze della pittura apula si fossero spostate dalla loro zona d’origine in Campania, dove avevano importato la loro tecnica ed il loro peculiare stile decorativo, evidentemente molto apprezzate in loco; a questi oggetti faranno da degno contorno un gruppo di oltre trenta vasi dipinti, in gran parte crateri ma anche una notevole pelike del Pittore di Laodamia, lotto 35, diversi kantharoi, skyphoi e lekanides.
La ceramica attica potrà contare su due interessanti crateri a figure rosse, completamente integri nonostante i loro oltre 2.500 anni d’età, lotti 151-152, e su un piccolo nucleo di vasi a figure nere, lotti 102-105, fra i quali un’anfora con Dioniso a cavallo di un mulo.
La cultura etrusca sarà invece rappresentata da un rarissimo ex voto ceramico di quasi 140 cm di altezza, lotto 135, raffigurante un offerente ammantato, che sembra un precursore delle sculture di Giacometti.
La scultura classica trova il suo reperto più interessante in una rara replica di epoca romana in marmo greco, della testa di Harmodios, lotto 160, del II secolo dopo Cristo, che raffigura il più giovane dei due Tirannicidi, resi immortali dal gruppo scultoreo di Crizios e Nesiotes, ben conosciuto dalla replica conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli; oltre a questo è da notare un non frequente Ercole Mingens, lotto 161, di età romana imperiale, probabilmente destinato ad adornare la fontana di un giardino in una villa.
Chiude la vendita il materiale proveniente da una raccolta veneziana dove si spazia dal bacino del Mediterraneo fino alla Valle dell’Indo con reperti normalmente introvabili sul mercato italiano.

 

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