12 giugno 2018

Liste, la fiera amica delle gallerie

 

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Nella settimana dell’arte svizzera è impossibile annoiarsi, oltre alle giornate passate a Art Basel la città offre moltissime occasioni di scoprire l’arte del futuro attraverso le fiere satellite. Sono in molti quelli che considerano Liste la migliore fiera di Basilea, anche rispetto a Art Basel, soprattutto per il piacere che reca visitarla. Liste, nata nel 1996 con una lista di espositori composta 36 gallerie, ha appena aperto la sua nuova edizione con 79 partecipanti, provenienti da 32 paesi e accolti fino al 17 giugno negli spazi di un ex birrificio.  Tra i nomi nuovi alla fiera di quest’anno ci sono il Chapter NY e Bodega, entrambi di New York, Maria Bernheim, di Zurigo, e Ivan, di Bucarest e nessuna galleria italiana presente. Peter Bläuer, il fondatore e direttore della fiera quasi giunto a fine mandato, ha dichiarato “Non c’è una galleria che è iniziata dopo il ’96 che appartiene oggi ai primi 10 del mondo che non hanno attraversato Liste. Facciamo davvero qualcosa che Art Basel non sta facendo: ci preoccupiamo veramente della nuova generazione e alla fine, questo è il nostro successo”. E se ne preoccupano facendo pagare meno alle nuove gallerie, alle più giovani che scelgono di correre il rischio di investire su una fiera. In un momento in cui le giovani gallerie stanno lottando per ottenere il budget per le fiere d’arte, sentono la necessità di partecipare anche se le mandano in bancarotta, Liste è riuscita a mantenere i prezzi degli stand e i costi accessori, estremamente bassi. Parliamo di 7mila franchi svizzeri contro i 24mila di Art Basel per uno stand di 25 metri quadri. Ma non aspettatevi di vedere solo pittura, spesso proposta dai galleristi perché più facile da vendere, “L’arte contemporanea è più della semplice pittura!” secondo Bläuer, per questo spesso si trova a chiedere ai galleristi di portare anche altri lavori. E per attirare le gallerie che avrebbero portato un lavoro difficile che non poteva vendere, ha dovuto offrire loro uno sconto in cambio. “So che non è un momento facile dal punto di vista economico”, ha detto. Ma sembra aver fatto di tutto per renderlo un momento migliore. 

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