08 giugno 2018

Le maestre e lo scandalo del seno nudo

 
Nella Rocca di Soncino era in corso di allestimento una mostra di Marco Cornini. Troppo espliciti i suoi busti femminili a seno nudo secondo le maestre, che decidono di non far entrare i bimbi del loro asilo in gita scolastica

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Mi ero prefissato anche oggi di dedicare il mio pezzo giornaliero alla nostra rubrica “Opening”. E avrei voluto parlare dell’apertura della terza edizione del Festival di Arte Contemporanea “Dialoghi d’Arte” (8-10 giugno) a Noli, in provincia di Savona, ideato e diretto da Gloria Bovio. Il borgo ligure ospiterà, infatti, a partire dalle ore 12 di questa mattina, opere d’arte da fruire e riflessioni da condividere nella serie di talk e installazioni a cui partecipano personalità italiane e internazionali significativamente coinvolte con l’arte contemporanea, per un confronto tra diverse discipline. Le installazioni recheranno la firma del duo Bianco-Valente, di Marina Ballo Charmet, Marta Dell’Angelo, Giulia Marchi, Bianca Novizio e dell’artista pakistana Faiza Butt. Maggiori informazioni le trovate qui www.dialoghidarte.it.
Ho deciso, invece, di ripristinare per un giorno la rubrica “Il fatto” per parlare di un ennesimo, recentissimo caso di censura rivolto a un nudo artistico. Questa volta accaduto a Soncino, borgo trecentesco vicino Cremona. Una manciata di giorni fa, di buon mattino, una scolaresca della scuola materna Paolo IV di Brescia, in gita scolastica, si è presentata all’antica Rocca, una delle attrazioni più affascinanti di Soncino, risalente al X secolo. Erano sul punto di immergersi in questo tuffo nel passato quando è arrivato il contrordine dalle maestre. Perché le insegnanti si erano appena accorte di alcuni busti femminili a seno nudo plasmati dallo scultore Marco Cornini (Milano, 1966), appena allestiti in vista dell’inaugurazione della sua personale, il prossimo 16 giugno. Il verdetto è unanime: quella vista è inappropriata, inopportuna per dei bimbi. Che vengono quindi assiepati (sono un centinaio) sul prato della filanda, in attesa di riprendere la gita verso altri monumenti del borgo. Quello che mi ha sorpreso ancora di più è stata la risposta fornita dal Comune di fronte alle rimostranze indignate delle maestre all’ufficio turistico locale. Si sarebbe trattato di una concomitanza sfortunata, – ha asserito l’Amministrazione – perché le statue “incriminate” dovevano rimanere coperte fino alla chiusura delle scuole, l’8 giugno seguente. Quando le gite scolastiche terminano. Ma per motivi di allestimento, e per fare le fotografie per il catalogo dell’esposizione, per poche ore quei seni scultorei erano rimasti al vento. Che un seno femminile possa scuotere così tanto ancora una parte (residuale?) della società dei nostri giorni fa riflettere. E pensare che l’immagine di “Maria lactans”, cioè della Madonna ritratta a seno nudo mentre allatta Gesù Bambino, è stata ricorrente nei secoli passati, nelle chiese, nei monasteri, nelle cappelle private. Ma oggi si assiste a un bigottismo di ritorno, tra inquietanti ipocrisie di chi non considera il bombardamento di immagini veramente “inappropriate” a cui sono soggetti i minori, in strada, in spiaggia, “parcheggiati” davanti la tv, davanti cartoni animati, film o telefilm. Su Internet, ovviamente. Eppure più di tutti e tutto, un nudo artistico, basta un seno, torna a scandalizzare. E questa volta non c’entra alcun algoritmo. Come quello di Facebook che, per esempio, nel 2013 censurò sulla pagina del Jeu de Paume, con un rettangolo, il seno dell’immagine, datata 1941, di uno studio di nudo classico della fotografa francese Laure Albin Guillot. No questa volta c’entra una deriva di quel senso comune che ha preso, a mio avviso, a serpeggiare sempre più diffusamente dalle nostre parti. E che fa il paio ed è assimilabile ai recenti annunci anti famiglie arcobaleno. (Cesare Biasini Selvaggi)

2 Commenti

  1. anni 70, con la nonna entro da Cesare, mitico formaggiaio in quel di Bussoleno. Cesare da scapolo qual’era teneva appeso in negozio un calendario di playboy(la rivista famosa e diffusa negli anni’70 e 80).
    Una signora in coda lo apostrofò dicendo “ma non si vergogna a tenere appese certe foto? ci sono anche dei bambini!” al che, io (a detta di mia nonna che me lo raccontò spesso in seguito), candidamente dissi “guarda, nonna, sembra la mamma quando è in bagno”.
    La malizia non è negli occhi dei bambini ma solo in quella degli adulti.

  2. Gent.dottore ho letto l’articolo con attenzione e la ringrazio.
    Vorrei precisare che l’opere non sono state coperte per mero “bigottismo” ma esclusivamente per preservare e tutelare la mostra prima dell’inaugurazione prevista per il prossimo 16 giugno alle ore 17,30, alla quale e’invitato.
    Nel borgo che ha dato i natali a Piero Manzoni non esiste la censura.
    A presto
    Roberta Tosetti
    Delegato Cultura Comune di Soncino

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